Prezzi alle stelle, i tifosi protestano. E studiano la fuga dagli stadi

Stoccarda-Borussia Dortmund interrotta per il lancio di centinaia di palline da tennis. In Inghilterra gli ultras pronti a uscite di massa dagli stadi
Prezzi alle stelle, i tifosi protestano. E studiano la fuga dagli stadi© AP
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ROMA - «Enough is enough», l'equivalente in italiano di «adesso basta». La protesta contro l'aumento dei prezzi dei biglietti parte dall'Inghilterra, dove la Football Supporters' Federation sta studiando uscite di massa dagli stadi, e oltrepassa i confini. L'ultimo caso ieri sera in Germania, nella sfida di Coppa tra lo Stoccarda e il Borussia Dortmund. I tifosi della squadra ospite sono entrati allo stadio 20 minuti dopo il fischio d'inizio e hanno costretto l'arbitro a interrompere la partita per qualche minuto a causa del lancio di centinaia di palline da tennis sul terreno di gioco. Una pioggia improvvisa, accompagnata dallo striscione "Grande tennis"

FUORI DA ANFIELD - La protesta arriva pochi giorni dopo l'azione dei "colleghi" del Liverpool. Sabato scorso, circa diecimila tifosi hanno abbandonato lo stadio al 77° della sfida con il Sunderland giocata ad Anfield Road. Il minuto non è stato scelto a caso: 77 sono anche le sterline che servono per acquistare il biglietto più costoso, circa cento euro. In Premier League ci sono però club decisamente più cari dei Reds: per assistere a una partita dell'Arsenal all'Emirates stadium, per esempio, si può arrivare a spendere fino a 97 sterline (125 euro) a tagliando.

AUMENTO INGIUSTIFICATO - Secondo lo studio della Football Supporters' Federation britannica, l'aumento dei prezzi degli ultimi 25 anni è totalmente ingiustificato. Nel 1990, un biglietto per un match di Premier League del Manchester United all'Old Trafford costava 3,50 sterline. Considerando l'inflazione degli ultimi tre decenni, oggi quel biglietto dovrebbe costarne 7 anziché 31. Il rincaro è quasi del 350 per cento in termini reali. Negli altri stadi principali del calcio inglese la musica è la stessa. Un aumento che, dicono i rappresentanti dei tifosi, ha lentamente estromesso dagli stadi le fasce più "popolari", quelle famiglie che non possono permettersi di spendere dalle 200 alle 400 sterline per assistere a una sola partita, considerando soltanto il costo dei biglietti. 

USCITA DI MASSA - I tifosi sono stufi e ora studiano azioni dimostrative sempre più clamorose. Secondo il quotidiano britannico Telegraph è in programma un incontro tra i rappresentanti dei fan dei 20 club principali per concordare proteste collettive sul modello di quella attuata dai sostenitori del Liverpool sabato scorso. Un'uscita di massa da tutti gli stadi della Premier è una possibilità concreta e sarebbe un danno di immagine enorme per il campionato più ricco, primatista di incassi per quanto riguarda sponsorizzazioni e diritti televisivi. Uno scenario che In Italia conosciamo bene. Gli ultras di Roma e Lazio continuano a disertare le curve dello Stadio Olimpico per protestare contro le misure di sicurezza, disposte dalla prefettura, che regolano l'accesso alle gradinate. L'8 novembre scorso si è giocato un derby senza tifo né coreografie, in un ambiente anonimo che è una novità allarmante per la stracittadina più calda e colorata della Serie A. «Senza tifosi, il calcio non vale un euro», dicono gli ultras. E un business che non vale un euro non conviene a nessuno.


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