Lippi, la nuova rivoluzione cinese

Già simbolo del miracolo Guangzhou, deve portare il calcio a gloria nazionale. L'ex tecnico campione del mondo è pronto alla sua ennesima sfida
Lippi, la nuova rivoluzione cinese© ANSA
Andrea Santoni
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ROMA - «Lo sviluppo del calcio è fondamentale per fare della Cina una nazione leader nel panorama sportivo internazionale». Nella massima di Xi Jinping, presidente tifoso e uomo di ferro del Paese del Dragone, c’è il senso della Missione che lui per primo ha deciso di affidare a Marcello Lippi. E che l’ex ct azzurro è pronto a gestire, dopo essersi preparato a tornare a Canton. Cercando ora di portare su scala nazionale quanto lui è stato capace di produrre proprio a Guanghzou, tra il 2012 e il 2015. Perché è un fatto che c’è un calcio cinese prima e dopo Lippi. Ovviamente quel che sta accadendo a quelle latitudini nell’ultimo lustro in campo calcistico trae forza propulsiva formidabile soprattutto dalle politiche espansive varate dal Governo, impegnato a indirizzare gli sforzi dei propri imprenditori miliardari (anche in Europa, come è arcinoto) nel pallone, considerato a Pechino una leva economica e politica potentissima. Ma nessuno come il futuro ct cinese ha saputo meglio interpretare il ruolo di uomo immagine di questa rivoluzione pallonara in atto.

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IL TRAINO - In attesa dei risultati dei piani quinquennali focalizzati sui giovani, proprio la nazionale affidata a Lippi adesso dovrà fungere da traino al grande sforzo per portare il calcio cinese a gloria del popolo. Arrivare a Russia 2018 sarebbe già un’impresa (cinesi ultimi con 1 punto dopo 4 partite, Iran primo a quota 10: si qualificano le prime due, la terza spareggia). I problemi tecnici derivano da un campionato sì calmierato nella presenza degli stranieri ma orientato dalla massiccia presenza di attaccanti extra-asiatici (soprattutto sudamericani). Lippi sa di poter contare su buoni difensori ma dovrà studiare qualcosa per ovviare alle difficoltà di andare in gol. Il 15 novembre il debutto col Qatar vedremo una Cina sicuramente più propositiva.

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