La favola Formentera: non solo chupitos e vacanze, ora c'è la Coppa del Re

È in quarta divisione e si è qualificata ai sedicesimi di finale. Affronterà il Siviglia il 30 novembre, il presidente sogna: «Che emozione!»
La favola Formentera: non solo chupitos e vacanze, ora c'è la Coppa del Re
Federico Giustini e Francesco Guerrieri
4 min

ROMA - Estate, campionato fermo. Senza calcio? Non esiste. Mai. Mercato, amichevoli… sempre il telefono in mano, per essere aggiornati su ogni cosa. Poi il dito cade sull’icona di Instagram. @christianvieriofficial ha pubblicato un video: “Tg Formentera: ho vinto ancora”. E bravo Bobo, a foot volley non lo batte proprio nessuno. Chi quest’estate non ha mai visto almeno un’edizione straordinaria del suo telegiornale? Impossibile perderselo. Aggiornamento quotidiano: «Oggi ho vinto 8 chupiti», «Altro successo, 10 lecca lecca!». E così via. Basta un pallone, una spiaggia e parte la sfida. In palio di tutto e di più, fino ai cocomeri. Ma l’estate prima o poi finisce, e ormai non è più tempo di foot volley. Ora si fa sul serio. E a scendere in campo è l’SD Formentera. Ma come, in quell’isola c’è anche una squadra? Eh già: non è solo mare e aperitivi. La messa in onda del Tg è terminata proprio quando stava per essere scritta la storia sportiva più bella dell’isola. 

LA STORIA - Quella dell’SD Formentera, squadra di calcio fondata nel 1969 che milita in Tercera División (l’equivalente della nostra serie D), capace di passare tre turni eliminatori di Coppa del Re e arrivare ai sedicesimi, eliminando ai rigori tre squadre di Segunda B (la nostra Lega Pro): Atletico Saguntino, La Hoya Lorca e Tudelano. Ora però ai sedicesimi entrano in scena le big. Infatti il 30 novembre sull’isola arriva il Siviglia, squadra vincitrice dell’Europa League per tre stagioni consecutive. Xicu Ferrer, presidente del Formentera, avrebbe preferito incontrare il Real Madrid o il Barcellona e non ha nessuna intenzione di far giocare la squadra a Mallorca, dove lo stadio ha 23 mila posti: «Abbiamo l’appoggio totale del Consiglio dell’Isola - ha rivelato in esclusiva il presidente - per ampliare la capacità del nostro Stadio Municipal». Già, perché si tratta di uno stadio con due tribune da 350 posti l’una e circa trecento posti in piedi. Ma contano di riuscire a renderlo in grado di ospitare 2000 persone. È il senso della comunità il punto di forza di questa squadra (terza nella sua divisione regionale), in un’isola dove il presidente è semplicemente Xicu del Sa Volta (nome dell’hotel a tre stelle di cui è proprietario): «Sull’isola tutti conoscono tutti. Qui la vita per chi gioca a calcio è differente dagli altri posti: c’è un'atmosfera molto familiare. Andare a Mallorca? Non vogliamo giocare in nessun altro stadio, sarebbe un affronto ai nostri tifosi». Dice di non aver mai conosciuto calciatori famosi, né tantomeno Vieri. Xicu si tiene stretto il suo allenatore Jesus Garcia Sanjuan, capace da giocatore di vincere la Coppa delle Coppe con il Real Saragozza nel 1995, ma capace soprattutto di passare dal gelo di Vantaa (17 km da Helsinki), dove lo scorso anno allenava il Legirus Inter in serie B finlandese, al sole delle Baleari.

GITA A SIVIGLIA - La formula che prevede andata e ritorno consentirà alla società che Xicu Ferrer presiede di giocare al Ramon Sanchez Pizjuan di Siviglia, uno degli stadi più caldi di Spagna: «Squadra e allenatore meritano questo traguardo e anche di più. Ci godremo entrambe le partite, siamo molto emozionati». Ride di gusto quando gli si fa notare che l’impresa potrebbe non fermarsi qui, e che lo sconosciuto Alcorcon nel 2009 vinse 4-0 in casa contro il Real Madrid: «Non ci voglio nemmeno pensare». La storia nella storia è quella dei due portieri del Formentera. Il titolare Marcos Contreras, decisivo nelle tre gare vinte ai rigori, è cresciuto nel Betis Siviglia e ne è tifoso. Il suo vice Carlos Perez, sivigliano anche lui, invece non solo tifa Siviglia ma ha il suo stemma tatuato sul petto. Tutti però a Formentera avrebbero preferito incrociare Barça o Real. In genere chi si qualifica agli ottavi di Champions League si augura l’esatto contrario. Ma come ci ha spiegato Xicu: «a Formentera è differente». Non è solo mare e chupitos.


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