Everton Luiz, la vicepresidente del Rad: «Tornatene in Brasile a mostrare le tue dita nere!»

Jelena Polic, giovane dirigente del Rad, difende i suoi tifosi e rincara la dose contro il brasiliano del Partizan, uscito in lacrime nel derby di Belgrado: «Ci accusano di essere nazionalisti, ma nessuno parla degli insulti rivolti agli avversari da Mr. Piangina»
Everton Luiz, la vicepresidente del Rad: «Tornatene in Brasile a mostrare le tue dita nere!»
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ROMA - Una vicepresidente bella, spietata e decisamente poco incline alla tolleranza. E' Jelena Polic, giovane dirigente del Rad, che ha voluto esprimere solidarietà ai suoi tifosi, protagonisti dei cori razzisti nei confronti del giocatore brasiliano del Partizan, Everton Luiz (uscito in lacrime nel derby di Belgrado). In un post su Facebook, poi rimosso, la vicepresidente si è scagliata contro il brasiliano, che era scoppiato in lacrime in seguito agli insulti a sfondo razzista dei tifosi avversari.

POST AL VELENO - "L'intera storia intorno a questo "grande" giocatore che sarebbe Everton e  aquello che è successo durante la sfida tra Rad e Partizan è triste, oltre che essere assolutamente sproporzionata -ha scritto la Polic nel suo post-. Perché non si parla di quanti insulti mister "Piangina" (Everton ndr) ha rivolto a Nicola Drincic durante la partita o al fatto che ha colpito Vladimir Rodic e mostrato il dito medio ai tifosi avversari? Poi, però, siamo noi i razzisti e i nazionalisti".

La bella Jelena ha rincarato la dose: "Sembra quasi che dobbiamo rispettare più gli altri di noi stessi, che dobbiamo essere orgogliosi del fatto che la squadra di Tito (il Partizan) schieri sette giocatori stranieri. E poi sopportare lacrime di coccodrillo e dichiarazioni come "Amo la Serbia, la sento come casa mia". La conclusione, se possibile, è ancora più dura, ed è rivolta direttamente ad Everton Luiz: "Perché non te ne torni in Brasile e mostri le tue dita nere a loro giurando sulle loro madri brasiliane e così tutto sarà a posto. NO AL RAZZISMO (con inserimento di sorrisini sarcastici)".

ALLARME RAZZISMO - Fortunatamente il post al vetriolo è rimasto online per poco, ma certo questo ennesimo episodio sottolinea come la questione razzismo in Serbia sia più che mai un caso aperto e lontano da una risoluzione. Già in passato i cori razzisti degli ultrà nazionalisti sono costati squalifiche e sospensioni alla federazione serba. E lo stesso allenatore del Partizan, Nikolic, non ha risparmiato critiche al suo giocatore: "Everton non avrebbe dovuto reagire, ma qualcosa ha fatto, giusto? Entrambi i protagonisti della vicenda devono essere puniti".


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