Guardiola: «Per vincere ci vuole un metodo. City? Al top in 10 anni»

Il tecnico: «Il Barcellona ottiene successi perché, anche quando le cose vanno male, non perde mai la sua filosofia»
Guardiola: «Per vincere ci vuole un metodo. City? Al top in 10 anni»© EPA
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ROMA - "Io non cambio la mia filosofia di gioco. In Inghilterra, come nel resto del mondo, a calcio si gioca 11 contro 11". Parola di Pep Guardiola, attuale tecnico del Manchester City e già tra gli allenatori più vincenti nella storia. Il motivo, standolo a sentire, è molto semplice: nel calcio si vince con le idee, credendoci fino in fondo anche quando le cose non girano. Lo ha ribadito lo spagnolo nella lunga intervista al sito "L'Esportiu": "Il Barcellona vince perché mantiene sempre il metodo. Questa è la chiave. Anche quando si perde non si mette mai in discussione il metodo. Ovviamente, quando Messi lascerà, spero tra dieci anni, è necessario avere pazienza, ma ho sempre pensato che il club ha grande forza e troverà sempre un modo per reinventarsi e continuare al top".

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GLI OBIETTIVI DEL CITY - Guardiola ha parlato anche delle differenze tra il calcio spagnolo e quello inglese: "Qui gli arbitri sono più permissivi e ci sono 6 squadre in lotta grazie a un importante potenziale economico". Sugli obiettivi: "Sono allenatore professionista da 7 anni e ho vinto 6 campionati. Ho la fortuna di guidare un grande club che va sempre in Champions, ma non è facile competere con Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco e Juventus. Servono almeno 10 anni per costruire qualcosa di importante. Io ho ereditato un grande gruppo da Pellegrini, ma dobbiamo anche ringiovanire la rosa". In chiusura un pensiero su Cruijff, scomparso il 24 marzo del 2016: "È la persona più influente nel mondo del calcio di tutti i tempi. Non riesco a vedere quello che oggi sono l'Ajax o il Barcellona senza la sua figura. Aveva personalità, carisma, coraggio, e lottava. Ci manca".


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