Ibrahimovic insiste: «Il Mondiale dipende solo da me, gli altri li lascio parlare»

L'attaccante svedese pronto all'avventura americana: «Sono come Benjamin Button: sono nato vecchio e morirò giovane»
Ibrahimovic insiste: «Il Mondiale dipende solo da me, gli altri li lascio parlare»© EPA
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LOS ANGELES - Zlatan Ibrahimovic ha giocato e vinto in Svezia, Italia, Spagna, Francia e Inghilterra. Adesso gli Stati Uniti, ennesima tappa di una carriera strepitosa che continuerà con i Los Angeles Galaxy. L'entusiasmo che ha portato Ibra in città e in tutta la Major League Soccer è stato straripante e l'ex Juve, Inter e Milan sembra aver trovato l'ambiente giusto per tornare a sentirsi protagonista dopo i mesi non semplici al Manchester United con il grave infortunio, il rientro e uno spazio limitato.

Eppure già Ibra sente odore di grandi partite, questa sera dovrebbe debuttare nel derby contro l'altra squadra di Los Angeles e dice: "Subito un grande partita, mi sento entusiasta, il solito leone affamato. Mi sento un ragazzo, sono come Benjamin Button, sono nato vecchio e morirò giovane. La mia età non mi preoccupa, mi dicevano vecchio anche quando sono arrivato in Inghilterra, ma in tre mesi li ho conquistati. Ora mi sento come un bambino che mangia la sua prima caramella e poi ne vuole altre, per me il pallone è così. Sono venuto per vincere e sono sicuro che ci riuscirò". 
E poi far bene ai Galaxy potrebbe essere importante in chiave Mondiale. La Svezia è in Russia (l'Italia ne sa qualcosa...), Ibra aveva lasciato la nazionale, ma adesso le cose potrebbero cambiare, anche se pare che il ct Andersson non sia proprio convinto e comunque rivendica il diritto di decidere. "Intanto voglio godermi questa nuova avventura, poi ho già detto che nessuno deve chiamare nessuno, se voglio andare andrò, gli altri li lascio parlare", le parole di Ibra. (ha collaborato Italpress)


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