Maradona va in finale playoff con i Dorados e attacca Macrì: «Il Superclasico? Colpa del governo»

Il 'Pibe de Oro' si giocherà la promozione nella prima divisione messicana e intanto parla del rinvio di River-Boca: «In Argentina non c'è sicurezza e la gente soffre la fame»
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ROMA - Una grande impresa per Diego Armando Maradona, tecnico dei Dorados di Sinaloa che - nonostante il ko per 1-0 nella semifinale di ritorno contro il Juarez (primo in classifiche al termine della regular-season) - sono riusciti a staccare il pass per la finale dei dei playoff della Liga Ascenso, la seconda divisione messicana, nella quale affronterà la vincente della sfida tra Atletico San Luis e Atlante (l'andata è stato vinto 3-0 dalla prima). La qualificazione è andata infatti alla squadra guidata dal 'Pibe de Oro' (che ha preso la panchina all'ottava giornata di campionato, quando la squadra era tredicesima chiudendo, poi al settimo posto) grazie al 2-0 ottenuto nel primo round. «È la mia prima finale con questi meravigliosi giocatori e la chiave è il lavoro - ha detto Diego dopo il match -. Non abbiamo magia ma disciplina, e i ragazzi lo hanno capito sin dal primo allenamento».

IL SUPERCLASICO - Maradona ha poi detto la sua anche sul Superclasico argentino tra River e Boca, finale di ritorno della Copa Libertadores rinviata di 24 ore per gli incidenti avvenuti fuori dal 'Monumental' e l'assalto al pullman degli 'Xeinezes' da parte dei tifosi dei 'Millonarios' con sassi, gas urticanti e lacrimogeni. «Quello che è successo è grave e da condannare, ma nel mio Paese è pericoloso scendere in campo. Io mi sento argentino e odio la violenza, non meritiamo tutto questo». Secondo l'ex fuoriclasse di Barcellona e Napoli la colpa è del governo di Mauricio Macrì«Non c'è sicurezza, ci sono furti e la gente non ha da mangiare. Il presidente aveva promesso cambiamento - non a me che non l'ho votato né mai lo voterò - e invece ha ingannato il popolo perché la situazione del Paese è pessima e il suo governo è il peggiore di sempre. Lui è figlio di milionari e cosa può importargli se un bambino di cinque anni non può mangiare? Ma è quello che come argentini ci meritiamo per averlo eletto».


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