Flop Argentina, Olé punge: «Wanda Nada»

Gioco di parole del noto giornale sudamericano tra la signora Icardi e lo stadio dell'Atletico Madrid, in cui la Seleccion di Scaloni è stata battuta 3-1 dal Venezuela: in patria, piovono critiche verso Messi e compagni
Flop Argentina, Olé punge: «Wanda Nada»
4 min

ROMA - Non è bastato il ritorno in Nazionale di Lionel Messi nove mesi dopo la delusione in Coppa del Mondo per risollevare la Nazionale argentina, in crisi di gioco, risultati ed identità (un ritorno, tra l'altro, molto breve, causa riacutizzarsi della pubalgia). Al Wanda Metropolitano di Madrid, con Dybala in panchina e l'accoppiata Martinez-Martinez  (Gonzalo e Lautaro) al fianco della Pulce, vince, a sorpresa, 3-1 il Venezuela. E il giorno dopo, in patria, piovono copiose critiche ed ironie. Oltre al portiere Armani, che alcuni meme social paragonano ad un leone in campo col River Plate e ad un grazioso gattino con la maglia numero uno dell'Albiceleste, è il ct Scaloni il più vessato dalla stampa, con un 3 fisso in pagella e l'unanime asserzione quale principale responsabile di una Seleccion senza coraggio, né cuore ed attributi.

 

WANDA NADA - Copertina delle copertine, è senza dubbio quella di "Olé", storico giornale argentino, che titola stamane: "Wanda Nada". Il gioco di parole è palese, tra la signora Icardi, rea di aver complicato i rapporti tra il marito centravanti e l'Inter, e di conseguenza la Nazionale, causa forzosa inattività, ed il Wanda Metropolitano, lo stadio dell'Atletico Madrid teatro della disfatta della Seleccion contro il Venezuela. L'ironia del destino vuole che, l'ultimo ad arrendersi e a cercare di tenere a galla una nave ormai prossima al naufragio, fosse proprio quel Lautaro che tanto bene ha sostituito l'ex Sampdoria nelle ultime settimane in nerazzurro. Non vanno troppo per il sottile neanche "La Nacion" («Argentina senza un'identità di gioco, anche con Messi») e il "Clarin" («Lionel Scaloni e la Nazionale: un altro contributo alla confusione»): l'innegabile minimo comun denominatore è che l'Argentina sta vivendo una delle ere calcistiche più buie della propria storia.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti