Guardiola: «Mia moglie più difficile di Robben»

Il tecnico del Bayern: «Si lamenta delle mie decisioni, lei vorrebbe sempre confermare la squadra che ha vinto. Via dal Barcellona perché non riuscivo a motivare i giocatori»
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MONACO DI BAVIERA - "Ho lasciato il Barcellona perché non ero più in grado di motivare i miei giocatori": a due anni dall'uscita dalla squadra con cui ha scritto le più belle pagine della storia del calcio Pep Guardiola spiega i motivi che lo portarono a lasciare il club blaugrana con cui ha vinto Champions, Liga e Mondiali per club. Guardiola, in un'intervista alla rivista della casa automobilistica tedesca Audi, fa sapere di aver deciso di lasciare il club dopo la sconfitta con il Chelsea nella semifinale di Champions League nel 2012 (1-0 e 2-2), perché - ha spiegato - "ho perso il contatto" con i giocatori. Se quel contatto non ce l'hai più per un allenatore è il momento di muoversi. E vedere il Barcellona eliminato dal Chelsea in semifinale di Champions è stato uno di quei momenti". "Noi eravamo superiori ai nostri avversari - ha proseguito Guardiola - ma siamo stati eliminati dalla competizione. E 'stata una sconfitta davvero crudele per me. Sentivo che non potevo più mantenere il contatto con il mio squadra", ammette adesso Guardiola che in quattro anni sulla panchina blaugrana ha vinto 14 trofei (tra cui due Champions) su 19 finali disputate. "Quattordici titoli nel giro di soli quattro anni rappresentano il miglior periodo nella storia del club - ha detto ancora Guardiola - ma alla fine devono anche poter rappresentare una svolta se l'allenatore non riesce più a motivare la sua squadra".

LE CRITICHE DELLA MOGLIE
- Dal passato al presente, che si chiama Bayern Monaco, Guardiola nell'intervista racconta in modo scherzoso del suo rapporto con la moglie Cristina: "Lei a volte si lamenta delle mie decisioni - ha raccontato il tecnico - e mi chiede di confermare la squadra che ha vinto l' ultima partita. Però riuscire a spiegare a lei il mio sistema di turnover è più difficile che dire a Robben di andare in panchina!".

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