Bundesliga, via il capo della VAR. Favoriva lo Schalke?

La Lega tedesca, dopo aver rimosso Hellmut Krug dall'incarico, smentisce ogni riferimento alle sue decisioni ma in Germania è bufera
Bundesliga, via il capo della VAR. Favoriva lo Schalke?© EPA
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ROMA - Da grandi poteri  derivano grandi responsabilità. Ad esempio, essere in Germania a capo della sperimentazione della tecnologia comunemente nota come VAR presupporrebbe un enorme senso di giustizia e imparzialità, soprattutto se alla fine il progetto prevede che tu abbia l'ultima parola su ogni decisione. E invece pare proprio che Hellmut Krug da Gelsenkirchen l'abbia fatta grossa, visto che la federazione tedesca ha deciso di sollevarlo dall'incarico di supervisore del VAR in Bundesliga. La DFB ha preso la decisione ieri, travolta da una pioggia di accuse precipitate sull'ex arbitro internazionale e su una partita in particolare, Schalke-Wolfsburg, nella quale per due volte Krug avrebbe scavalcato le decisioni del VAR designato per il match, Marco Fritz, per favorire la squadra della sua città (che quando ancora era arbitro non gli era permesso dirigere).  

COME SE UN ROSETTI DECIDESSE SU TUTTO - Immaginate il responsabile del progetto VAR in Italia, Roberto Rosetti, chiuso in una stanza nella quale arrivano tutte le immagini che il VAR di ogni partita analizza, con il potere di intervenire in maniera inappellabile sulla loro valutazione. E' più o meno questo che succede in Germania: a Colonia c'è un centro di controllo della DFL (Deutsche Fussball Liga, l'equivalente della Lega Serie A) che funziona proprio in questa maniera.  

LE SMENTITE DI RITO E IL SENSO ANTI-VAR - Dopo la riunione che ha sancito il demansionamento di Krug sono arrivate le dichiarazioni del vicepresidente della federazione e responsabile degli arbitri Ronny Zimmermann, che ha smentito ogni riferimento a presunti favoritismi alla radice della decisione. Sarà, sicuramente, ma a restare - in concreto - è la poltrona saltata di Krug e una gestione del progetto VAR fallimentare, che i media tedeschi, sportivi e non, non smettono di criticare: «La Var, una buona idea. Poi è arrivata la DFB», titola ironico un corsivo del Der Spiegel a proposito dell'affare Krug. 


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