Liga, Barcellona: è Gerard Piqué il re dei ritardatari

Il waka-difensore si conferma il giocatore più indisciplinato dello spogliatoio blaugrana, imponendosi per distacco come il giocatore più multato a causa dei frequenti ritardi ad allenamenti e partite
Liga, Barcellona: è Gerard Piqué il re dei ritardatari© EPA
Andrea De Pauli
4 min

BARCELLONA (SPAGNA) - Il prossimo ritardo ad un allenamento potrebbe costargli 6.400 euro. Dovesse, invece, arrivare fuori orario a un’altra partita, sarebbe costretto a pagare, addirittura, 25.600. A Barcellona non ha sorpreso nessuno leggere il nome del discolo Gerard Piqué in cima alla lista dei giocatori più multati dal Barça a causa dei fisiologici ritardi, pubblicata dal quotidiano sportivo catalano Sport. Pochi, però, si sarebbero potuti immaginare un dominio così schiacciante da parte del centrale rispetto a tutti gli altri compagni.

Dovesse concludersi oggi la stagione, il difensore sarebbe costretto a sborsare, per la voce ritardi, ben 6.000 euro, contro i 1.200 del secondo classificato Neymar e i 1.000 del romanista mancato Adriano, che completa il particolarissimo podio. Impeccabili, da parte loro, i capitani Andrés Iniesta, Leo Messi, Sergio Busquets e Javier Mascherano, che per ora non hanno sgarrato di un secondo, esattamente come Dani Alves e Luis Suarez, che non non sempre hanno goduto di ottima stampa in passato, ma che da questo punto di vista si dimostrano professionisti impeccabili.

PUBBLICA GOGNA - Nessun mistero. La lista dei ritardatari è appesa a una parete dello spogliatoio e qualsiasi elemento della rosa può consultarla. In cima, guarda caso, c’è Piqué, temutissimo da tutti i compagni per i suoi terribili scherzi e le sue guasconate, che nel caso dei più giovani, arrivano a sfiorare la versione bonaria del nonnismo da caserma. Memorabile una fialetta puzzolente lasciata cadere con disinvoltura in un volo Helsinki-Barcellona di qualche anno fa, che mandò su tutte le furie un agguerrito manipolo di hostess, che gliene dissero di tutti i colori. Potremo aggiungere, poi, le ore piccole trascorse al casinò, qualche scaramuccia con le forze dell’ordine e le politicamente scorrette frecciatine sferrate con puntualità contro gli eterni rivali del Real. Meglio, però, centrarsi sulla questione delle multe, il cui funzionamento è pedantescamente regolamentato da Luis Enrique e, come si diceva, anche qui Piqué conferma di non aver rivali. A quanto pare, si parte da una sanzione di 200 euro per il primo ritardo a un allenamento, che diventano 400 al secondo, 800 al terzo e così via.

Medesima moltiplicazione esponenziale anche per le partite, anche se in questo caso ogni nuova multa prevede il quadruplicarsi della somma iniziale, fissata a 400 euro, in modo tale che la seconda raggiunge i 1.600 euro, la terza i 6.400 e così a seguire. Un solo minuto di ritardo rispetto all’orario fissato a un’ora prima dell’inizio di una seduta o di un match e parte la sanzione. Non si sgarra. Prima del 2010 il malloppo accumulato a fine stagione veniva destinato a cene e feste organizzate dalla squadra, ma a partire dal 2010, con Pep Guardiola al comando, si decise di devolvere in beneficenza tutto il denaro raccolto al termine della temporada. L’ingrato compito di riscuotere spetta al team manager Carles Naval, a cui è affida anche la responsabilità di evidenziare i ritardi. Viste le premesse, continuando di questo passo, al termine della stagione saranno numerose le opere di carità finanziate dal monello della comitiva blaugrana.

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@andydepauli

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