Barcellona, lo spogliatoio ormai è una polveriera

I media catalani raccontano di un duro scontro tra Luis Enrique e i giocatori nell'intervallo della gara con il Betis Siviglia, poi vinta dai blaugrana che, così, hanno mantenuto il primato in campionato. Non si tratterebbe del primo episodio.
Barcellona, lo spogliatoio ormai è una polveriera© EPA
Andrea De Pauli
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BARCELLONA (SPAGNA) - Clima a dir poco teso nello spogliatoio blaugrana. Dopo l’eliminazione shock dalla Champions per mano dell’Atletico Madrid, il terrore di poter perdere una Liga che pareva già in bacheca fino a poche giornate fa sta rendendo incandescente la relazione tra Luis Enrique e lo rosa blaugrana. Lo assicurano i media catalani, a iniziare da Sport, che parla apertamente di una dura reprimenda da parte del tecnico asturiano nell’intervallo della deludente prestazione del Benito Villamarin di Siviglia. “Volete vincere lo scudetto, sì o no?” la provocatoria domanda dell’ex allenatore della Roma ai suoi giocatori, reduci da un primo tempo incomprensibile, in cui nonostante la necessità impellente di una vittoria dopo i successi di qualche ora prima di Atletico e Real Madrid, stavano dando vita a una prova insulsa, priva di mordente, contro un Betis tutt’altro che irresistibile, ridotto già in inferiorità numerica, qualche minuto dopo la mezz’ora, per l’espulsione di Westermann. “Perché sembra proprio che non ve ne importi nulla. State giocando senza velocità, senza intensità, senza niente. O vi svegliate o buttiamo la Liga. Fate un po’ voi”.

IL PRECEDENTE - Scenata che ha dato i suoi frutti, visto che il Barça, nella ripresa, complice un’incredibile incomprensione tra Pezzella ed Adan, ha sbloccato subito il risultato con Rakitic, per poi fissare il definitivo 2-0 con la virtuale Scarpa d’Oro Luis Suarez, che ha permesso di riacquistare il primato in classifica, quando mancano appena due turni al termine del torneo. Non è la prima volta che Luis Enrique e i calciatori si affrontano a muso duro. A quanto pare, lo scorso 9 aprile, c’è stato un altro scontro nello spogliatoio dell’Anoeta, dove i blaugrana hanno dovuto digerire un’inaspettata sconfitta con la bestia nera Real Sociedad. In quel caso, però, erano stati alcuni pesi massimi della rosa ad attaccare Lucho, colpevole, a loro modo di vedere, di propendere per un undici titolare inadeguato al delicato momento, visto che la squadra era reduce dalla dolorosa sconfitta del Clásico di sette giorni prima. Mal digerita da Messi e compagni, in particolare, la decisione di escludere dall’undici titolare, già orfano dello squalificato Suarez, Rakitic, Iniesta e Jordi Alba, per far posto al pesce fuor d’acqua Arda Turan, al convalescente Rafinha, che i maligni considerano il cocco dell’allenatore, e al jolly Sergi Roberto, reinventato per l’occasione terzino sinistro.

TREGUA - Il risultato positivo di Siviglia dovrebbe aver riportato un minimo di serenità nell’ambiente blaugrana, insieme alla riconquista della vetta, seppur in coabitazione con l’Atletico e con il ringalluzzito Real che segue ad appena una lunghezza. In virtù dell’esito positivo degli scontri diretti con i colchoneros, i catalani continuano ad essere assoluti padroni del loro destino. Due vittorie nelle rimanenti sfide nel derby con l’ostile Espanyol e nel gran finale di Granada e sarà, comunque, 24º scudetto. Sarà necessario, però, mantenere alta la concentrazione e, soprattutto, remare tutti nella stessa direzione, perché le due madrilene non sembrano avere nessuna intenzione di mollare fino all’ultimo. Una volta conquistato il titolo, poi, ci sarà tempo per limare tutte le incomprensioni tra staff tecnico e giocatori.

@andydepauli

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