Il calcio spagnolo domina il continente

L'epica remontada del Siviglia sul Liverpool di ieri sera assicura alle compagini di Liga il terzo en plein europeo consecutivo in Europa, a conferma di una supremazia che sta caratterizzando il nuovo millennio
Il calcio spagnolo domina il continente© EFE
Andrea De Pauli
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SIVIGLIA (SPAGNA) - Ormai si può parlare tranquillamente di monopolio. Il terzo successo consecutivo del Siviglia in Europa League, infatti, certifica la terza en plein consecutiva di titoli continentali da parte delle rappresentanti della Liga spagnola. La finalissima tutta madrilena del prossimo 28 maggio non farà altro che indicare in quale lato del Manzanarre verrà ubicata la prossima Champions League, mentre il prossimo 9 agosto, a Trondheim, in Norvegia, ci si limiterà a stabilire se la Supercoppa dovrà viaggiare verso la capitale iberica o verso l’Andalusia. 9 titoli su 9 nell’ultimo triennio, 8 Champions e 8 Europa League su 17 a partire dal 2000, a cui vanno aggiunte 10 Supercoppe. Cifre che la dicono lunga su quale sia il campionato più vincente d’Europa. 

MILLENNIO SPAGNOLO - Con lo scoccare del nuovo millennio e la soppressione della vecchia Coppa delle Coppe, vinta per l’ultima volta dalla Lazio che ha avuto la meglio, guarda caso, sui baleari del Maiorca, le più significative competizioni continentali si sono ridotte a due, con l’appendice della Supercoppa, che come dice Mourinho sarà pure il “più importante dei tornei estivi e il meno importante della stagione”, ma che comunque conta. Conta ccome. Da allora, le compagini di Liga si sono assicurate 8 Europa League e 7 Champions, che diventeranno 8 a fine mese, visto che a giocarsele saranno le due madrilene. A questa ampia rappresentanza, vanno aggiunte altre 3 finaliste, poi risultate sconfitte, in entrambe le competizioni. Di conseguenza è stata ancora più ampia la rappresentanza iberica nella finalissima di Supercoppa, con ben 15 iberiche totali, 10 delle quali si sono aggiudicate il titolo, contando anche l’undici che farà suo l’ultimo capitolo norvegese del prossimo agosto. Ben 3 le finalissime di Champions tutte spagnole, inaugurate con un Real-Valencia di inizio millennio e completata dalla finale tra le due madrilene di due anni fa e dalla rivincita di quest’anno. 2, invece, le finali monopolizzate dalle squadre di Liga nella seconda competizione europea, inaugurate da Siviglia-Espanyol del 2007 e completate da Atletico Madrid-Athletic Bilbao del 2012. In Supercoppa, prima di quest’ultimo trittico, ci perdonino i catalani, si parlò la stessa lingua anche nel 2006, quando il Siviglia ebbe la meglio sul Barça.

COMANDA LA SPAGNA - Articolate le cause che possono spiegare il perché di una supremazia così schiacciante. Se, infatti, è quasi un obbligo morale, imposto da uno strapotere economico, la presenza costante di Barcellona, 4 Coppe dalle grandi orecchie negli anni 2000, e di Real, 3 trofei, che potrebbero aumentare di un’unità a fine mese, decisamente più complesse le basi su cui sono nati i trofei delle altre compagini del torneo spagnolo, ad iniziare dall’Atletico, in crescita costante, dopo aver inaugurato il nuovo secolo in Segunda Division. Un po’ per l’ingresso dei controversi fondi d’investimento all’interno della società, un po’ per l’effetto Simeone, i colchoneros sono una presenza ormai costante nei capitoli finali delle massime competizioni europee, a cui hanno fatto ritorno solo a partire dal 2007, come attestano il primo successo in Europa League del 2010, con Quique Sanchez Flores sulla panchina, replicato nel 2012, dal Cholo, che negli anni seguenti ha portato i suoi ragazzi due volte in finale di Champions. Si può parlare apertamente di miracolo, invece, per il Siviglia, che con risorse decisamente più limitate, ma con un direttore sportivo dall’occhio lungo come Monchi, ha saputo inaugurare un ciclo premiato da un pokerissimo di Europa League, a cui va sommata la Supercoppa del 2006, strappata al Barça. Benissimo aveva aperto il nuovo secolo pure il Valencia, due volte sconfitto solo nell’epilogo della Champions ai tempi di Hector Cuper, e poi consolato dal successo in Europa League di Rafa Benitez. Per quanto riguarda il secondo trofeo continentale, poi, da sottolineare lo sfortunato, quanto meritorio approdo in finale di Alaves, Espanyol e Athletic Bilbao. Se aggiungiamo che gli ultimi due Europei a livello di Nazionale sono stati festeggiati dalla Selección guidata, prima, da Luis Aragones e, poi, da Del Bosque, che nel 2010 ha conquistato anche il Mondiale sudafricano, il quadro di una totale supremazia è completo.

@andydepauli

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