Real Madrid campione di Spagna

Una repentina rete dello scatenato Cristiano Ronaldo, replicata nella ripresa da un gol di Benzema, regalano alle merengues il successo corsaro sul Malaga e la sicurezza del 33º trionfo in Liga. Niente da fare per il Barcellona, che supera in rimonta l'Eibar, ma rimane indietro di 3 lunghezze
Real Madrid campione di Spagna© EFE
Andrea De Pauli
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MALAGA (SPAGNA) - A poche ore dal trionfo della Juventus, arriva la pronta replica del Real Madrid, che conquista, a sua volta, lo scudetto iberico trascinato da un Cristiano Ronaldo in grande spolvero, che mortifica in partenza i sogni di remontada del Barça, sbloccando il risultato appena dopo una manciata di minuti. I blaugrana, infatti, per centrare la terza Liga consecutiva del tecnico uscente Luis Enrique avevano bisogno di una vittoria sull’Eibar,

accompagnata da una sconfitta dei blancos a Malaga. Niente da fare e, dopo quattro anni a bocca asciutta nel suolo patrio, Zinedine Zidane restituisce il successo in campionato alle merengues, che finiscono per sbancare la Rosaleda con un secco 2-0. 33º scudetto per i madrileni, che da qui in avanti potranno concentrarsi sulla finalissima di Champions League con i bianconeri del prossimo 3 giugno. Malinconico congedo per Lucho, che saluta con un ininfluente successo in rimonta sui baschi.

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TRIONFO BLANCO - Neanche il tempo di dare una sbirciata alla formazione utilizzata da Zidane, che si affida a un undici molto vicino a quello che dovrebbe schierare a Cardiff, con Danilo e Isco utilizzati al posto dei convalescenti Carvajal e Gareth Bale, che i blancos sono già avanti grazie all’implacabile Cristiano Ronaldo, che imbeccato proprio da Isco, fa fuori Kameni e insacca a porta vuota la sua 25ª rete in Liga. 9º gol nelle ultime 5 esibizioni di campionato per il portoghese, arrivato in forma smagliante alla fase decisiva della stagione. Il più determinato a reagire, tra i padroni di casa, pare l’excanterano blaugrana Sandro, che impegna severamente, in due occasioni, Keylor Navas, che si supera, specie quando toglie dall’incrocio una punizione dell’attaccante del Malaga. Nel finale della prima frazione, poi, una dormita di Villanueva favorisce il possibile raddoppio di CR7, che spara da due passi, ma trova l’opposizione del portiere camerunese. All’inizio del secondo tempo, brivido per i tifosi merengues, che vedono Fede Ricca colpire duro lo scatenato Cristiano, che rimane a lungo al suolo. Per fortuna niente di grave. Qualche minuto e Benzema, in posizione più che dubbia, chiude ogni discorso, insaccando il 2-0. Nel finale, spazio anche per i vari Morata, James Rodriguez e Kovacic, ma il risultato non cambia più, anche per merito di una traversa che nega il gol, proprio nel finale, al Chory Castro. È 33º scudetto per i ragazzi di Zidane.

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DELUSIONE BLAUGRANA - In contemporanea si consuma l’amarissimo congedo di Luis Enrique dal Camp Nou. Con Piqué ancora alle prese con i postumi dell’attacco virale che l’ha costretto al ricovero in ospedale, la scorsa settimana, Lucho scommette ancora sul giovane brasiliano Marlon per completare quella che, per il resto, è la formazione titolare. Appena superati i cinque minuti di gioco, però, è l’Eibar a portarsi in vantaggio con Inui, che trafigge Ter Stegen con un violento tiro sul primo palo. Il giapponese, dopo un paio di errori clamorosi di Luis Suarez, si ripete nella ripresa, con un bolide all’incrocio. A dimezzare le distanze è, poi, una sfortunata autorete di David Juncá. Qualche giro di lancetta e Messi si fa respingere un rigore dall’ispiratissimo Yoel. Pari rimandato di qualche istante e siglato, sugli sviluppi di un angolo, da Suarez, al 29º centro in campionato. L’orgoglioso sorpasso, si consuma poco dopo, quando Messi non fallisce alla seconda occasione che gli viene concessa dagli undici metri. Proprio all’ultimo, poi, la Pulce si ripete, siglando la 37ª rete in campionato, che certifica la sua quarta Scarpa d’Oro. Piccola consolazione. Lo scudetto è ormai in tasca agli eterni rivali merengues.

@andydepauli

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