Referendum Catalogna, Piqué in lacrime: «Se vogliono lascio la Nazionale»

Il difensore del Barcellona: «Quando in Spagna non si votava c'era il franchismo: io sono orgoglioso di essere catalano»
Referendum Catalogna, Piqué in lacrime: «Se vogliono lascio la Nazionale»© Acero/AlterPhotos/ABACA
2 min

ROMA - «Quando in Spagna non si votava c'era il franchismo: io sono orgoglioso di essere catalano». Lo ha detto Gerard Piqué, difensore del Barcellona, dopo la partita a porte chiuse vinta col Las Palmas, parlando in lacrime delle tensioni per il voto sull'indipendenza della Catalogna. «Il Pp e il capo del governo Mariano Rajoy mentono, dicono che siamo una minoranza ma siamo milioni. In sette anni mai una forzatura, mai una violenza. Ma quale sia il suo livello si vede, va in giro per il mondo e non sa neanche l'inglese...».



LA NAZIONALE - «Se per la federcalcio spagnola o per qualcuno sono un problema, bene: per me non è un problema fare un passo al lato e ritirarmi dalla nazionale prima del Mondiale». ha aggiunto Piqué, in lacrime, parlando della sua presa di posizione a favore del referendum per l'indipendenza della Catalogna.

REFERENDUM - «Quando c'è una consultazione elettorale, si può votare sì, si può votare no, si può lasciare scheda bianca. Ma si deve votare, è un diritto in democrazia e tutti dovremmo difenderlo», ha detto Piqué, dallo spogliatoio del Camp Nou. «Invece oggi la Guardia Civil ha fatto quel che ha fatto per impedirlo: io sono e mi sento oggi più che mai catalano - ha aggiunto, commuovendosi, il difensore - e ne sono orgoglioso. Sono orgoglioso della gente di Catalogna che in questi due anni non ha mai fatto un gesto di violenza».

LA DECISIONE DI GIOCARE - Poi la decisione di giocare: «L'esecutivo del club era per non giocare, a tutti i costi: ne abbiamo discusso nello spogliatoio, tra giocatori e società, e c'erano opinioni diverse. La mia ora non conta: è stato deciso di giocare, il motto 'mes que un club' non doveva per forza impedirci di scendere in campo».


© RIPRODUZIONE RISERVATA