ROMA - Un gol ogni 89 minuti, prestazioni convincenti anche dal punto di vista del sacrificio al servizio del collettivo. L'inizio di stagione di Simone Zaza ha avuto colori sgargianti e il popolo arancione del Valencia si è innamorato di un attaccante che ha già squarciato l'iniziale velo di scetticismo. «La sensación» titola l'edizione cartacea di «Superdeporte», il quotidiano principale della città che sottolinea come il suo rendimento sia tra i migliori bomber in Europa. Zaza ha realizzato 6 gol nelle prime 7 giornate della Liga ed è secondo nella classifica marcatori alle spalle di Lionel Messi, irraggiungibile a quota 11. L'ex giocatore della Juventus sta dimostrando tutto il cinismo del suo repertorio perchè sono 12 in tutto i suoi tiri, di cui solo 8 dentro lo specchio della porta. Un tasso di conversione del 67% che è davvero ammirevole, basti pensare che la stessa Pulce ha 42 tentativi, di cui 25 tra i pali (60%).
IL PADRE - Queste statistiche non hanno sedotto Gian Piero Ventura che non l'ha chiamato in Nazionale nonostante l'infortunio di Belotti. Su questa esclusione è intervenuto il padre (e agente) di Simone che non ha nascosto la delusione della famiglia: «Simone non è contento della scelta del ct: sa che sta andando molto bene ma rispettiamo le sue decisioni. Spero solo che quell'errore del calcio di rigore non sia un fattore, ha fatto altre buone partite con l'Italia». Antonio Zaza poi ha offerto la sua chiave di lettura sul periodo negativo al West Ham: «Simone continuava a essere preoccupato per quel rigore e non è riuscito ad ambientarsi a Londra. Non era felice nè del clima nè dello stile di gioco del suo allenatore». Con Marcelino invece adesso è tutta un'altra musica, e a parte la piccola burrasca generata dall'esclusione nel derby con il Levante, il connubio sembra già decollato: il Valencia è terzo in classifica e ora punta deliberatamente a qualificarsi per la Champions League.