Nizza, Balotelli: «Cavani? Non è mica un fenomeno»

L'attaccante azzurro a RMC: «Meglio Falcao e Di Maria. Ho giocato al Barcellona, se non fosse stato per i soldi sarei rimasto lì»
Mario Balotelli, 26 anni, Liverpool (in prestito al Nizza)© ANSA
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NIZZA (FRANCIA) - Ormai Mario Balotelli fa più notizia per quel che dice piuttosto che per le sue giocate in campo. Questa volta l'ex enfant-prodige della Serie A ha voluto dare un giudizio personale sulle concorrenti del suo Nizza per la vittoria della Ligue1. Balotelli ha parlato a "Team Duga" su RMC e non si è di certo frenato:

«Il Monaco è l'avversaria più forte. Il Psg potrà avere i giocatori migliori, ma non giocano come una squadra. Non sto dicendo che il Psg non sia forte, sono i migliori con noi (il Nizza) e il Monaco, ma già quando c'era Zlatan Ibrahimovic era così, non giocano da squadra. Possono vincere con chiunque, ma possono anche perdere con chiunque».

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CAVANI? NON E' MICA UN FENOMENO - Super Mario non ha fatto sconti nemmeno ai campioni della Ligue1: «Al Monaco hanno un sacco di giocatori bravi, ma secondo me non sono dei fenomeni. Il Psg, invece, ha una rosa di fenomeni che, però, non si comportano da squadra. Bernardo Silva è un ottimo giocatore, ma i fenomeni sono Di Maria e Falcao. - poi Balotelli ha continuato - Cavani? Sì, è forte, ma non è un fenomeno». 

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BARCELLONA? CI HO GIOCATO - «Ho giocato al Barcellona quando avevo 15 anni. Ho fatto sei mesi al Barca e poi sono andato all'Inter. Non sono rimasto perché la squadra dalla quale provenivo voleva dei soldi. Io volevo andare al Barcellona, ma avevo un contratto con il Lumezzane, il Barca non mi ha voluto comprare e allora sono andato all'Inter».

E IL PROBLEMA RAZZISMO - «Il razzismo è un problema che supera il calcio. Durante la partita contro il Bastia - continua Balotelli - potevo anche non dire nulla e tornare a casa. Ma non è giusto per gli altri che non sono come me e che non hanno l'occasione di esprimersi. L'ho fatto per loro. Io faccio una bella vita, potrei fregarmene ma queste cose non dovrebbero esistere».


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