Balotelli: «Amo il Milan ma ora non tornerei»

L'attaccante del Nizza: «Il Napoli? Credo che il presidente non abbia tutta questa simpatia per me. Ventura? Sembrava cercare scuse per non convocarmi»
Balotelli: «Amo il Milan ma ora non tornerei»© ANSA
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ROMA - «Io amo il Milan però devo anche essere sincero, è in una situazione molto complicata, non vorrei mai andare al Milan per poi sentire che sono io la causa di una squadra che va male, ne' vorrei andarci pensando di essere il salvatore e poi pagare colpe che non ho». Mario Balotelli parla così della sua ex squadra a Sky Sport 24. «Volevo andare oggi a salutarli, ma un dirigente alla fine ha detto che non era il caso, non so perché, magari si tratta di un ritiro punitivo e non volevano persone esterne, però mi dispiace, sarei andato volentieri. Il Napoli? Credo che il presidente non abbia tutta questa simpatia per me».

BALOTELLI TRASCINA IL NIZZA

LA NAZIONALE - L'attaccante del Nizza parl anche della sua esclusione nel biennio che ha portato l'Italia a fallire la qualificazione ai Mondiali del 2018: «Ci tengo in maniera incredibile alla Nazionale. E' sempre stato un sogno di mio papà vedermi con la maglietta azzurra. Spero chiunque ci sia mi chiami. Poi io rispetto sempre le opinioni di tutti, come quelle di Ventura che non mi ha chiamato. Non c'è bisogno di dare a Ventura aggettivi negativi. Come se in finale di Champions la mia squadra è sotto 1-0 e io sbaglio il gol del pareggio al 91', poi sbaglio un'altra occasione al 92'. Quando torno a casa già so di non aver fatto il mio lavoro, non ho bisogno dei giornali che mi ricordino che faccio schifo».

L'INCONTRO CON VENTURA - «Io l'ho incontrato una volta, è venuto a parlarmi a Nizza. Mi disse che mi teneva in considerazione, che il gruppo era fatto, che non gli interessava tanto come giocavo ma voleva che io fossi un leader della mia squadra. Non voleva avere garanzie sul gioco, voleva che io fossi qualcuno a cui gli altri potevano ispirarsi, un esempio positivo. Io dissi che erano cose che già facevo e allora mi chiese dei miei comportamenti nel passato, del Milan, del Liverpool... La mia risposta fu che il passato era il passato e che poteva parlare con il mister del Nizza per avere notizie. Era inutile che stessi io li' a dire quanto sono bravo, quanto sono leader. Se poi ci sono motivi tattici o tecnici per non chiamarmi io lo rispetto, ma se poi il motivo e' un altro non so cosa dire - ha proseguito Balotelli -. Ho sempre aspettato, alla fine non mi ha chiamato. Era come se cercasse sempre una scusa per non chiamarmi. Sinceramente se mi chiedessero come mai non sono stato convocato io non saprei dare una risposta. Non credo che ci fosse qualcuno contro di me anche se questa cosa è stata sempre detta».


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