Mazzarri: «Io a Watford come a Napoli»

«Aprimmo un ciclo fantastico che vorrei ripetere in Inghilterra. Il primo obiettivo resta però la salvezza»
Mazzarri: «Io a Watford come a Napoli»© REUTERS
Alberto Polverosi
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Mazzarri, com’è la sua vita a Watford?
«Non molto diversa da quella di Napoli o di Milano. Cambia solo il clima, in modo repentino anche: da una giornata bellissima, si passa alla pioggia in un attimo. Siamo sempre bagnati, qui».

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Torniamo alla prima ragione: lei voleva un programma condiviso, come non era avvenuto nell’ultimo anno di Napoli e nel secondo di Inter.
«Non voglio fare polemica, non mi interessa. Ma quello che posso dire, riguardo all’Inter, è che tutto è cambiato con la cessione della società. Io sono stato ingaggiato da Moratti dopo il 9° posto della stagione precedente e con lui eravamo secondi in classifica, prima del passaggio del club avvenuto durante la stagione. Alla fine siamo arrivati comunque al 5° posto. E’ palese che dopo la cessione della società la situazione si è complicata».

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Per quello che dice, lei non vede Watford come un passo indietro nella sua carriera.
«E infatti non lo è. Ho già detto che il calcio inglese è il top del pianeta e qui ci sono grandi allenatori con cui mi posso confrontare. Da un punto di vista calcistico, questa è una situazione simile a quella di Napoli. Io sono arrivato nel 2009, il Napoli era tornato in Serie A nel 2007, dovevamo ricostruire e siamo cresciuti insieme, la squadra ed io. Dovevamo iniziare un ciclo, come qui a Watford. Per questo ho firmato un contratto triennale. A Napoli, i risultati più importanti sono arrivati dopo la prima stagione. Qui, per il momento, sta andando tutto bene: nella sua storia, il Watford non aveva mai avuto una partenza così lanciata».

La Juve è più avanti delle altre?
«Il passato recente è chiaro, ha vinto gli ultimi 5 campionati, quindi è più avanti. E in estate ha investito ancora, acquistando uno dei più forti centravanti del mondo. Poi, si sa, il calcio riserva sempre delle sorprese». Che in Italia possono essere Roma o Napoli. «Sono due belle squadre, giocano bene, anche se confesso che non vedo molte partite della Serie A. Sono concentrato sulla Premier». Com’è il calcio inglese? «Lo spirito è fantastico. Dico così perché è anche il mio spirito, non mi piace arrendermi mai e fino all’ultimo secondo è battaglia. Col Napoli vincevamo spesso nel finale delle partite. Come gioco, l’arrivo di allenatori di Paesi diversi e tutti molto preparati ha portato a un miglioramento generale. Il resto lo ha fatto la nuova e ricca ripartizione dei diritti televisivi: tutte le squadre della Premier si sono rinforzate ».

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