ROMA - Tre gol, un predominio a tratti imbarazzante, un'avversaria umiliata e annichilita nel gioco e nel fisico. Il Manchester City di Guardiola saluta tutti e se ne va tornando a 16 punti di vantaggio sullo United di Mourinho che a dieci giornate dalla fine vuol dire titolo in cassaforte.
Al 15' arriva il gol-gioiello che sblocca la gara: Sané sulla sinistra ne supera uno, due, tre quattro, poi innseca Bernardo Silva che dal limite si inventa un sinistro a giro che Cech può solo ammirare. Passano tredici minuti e arriva il bis con un altro capolavoro: Sanè è di nuovo inarrestabile sulla sinistra, palla al centro per Aguero che fa da sponda per David Silva, lesto ad infilare Cech per la seconda volta. Il rullo compressore del City porta al tris alla mezz'ora con una ripartenza corale da applausi (11 tocchi consecutivi senza far toccare palla all'avversario), conclusa in gol da Sané.
Los números del primer tiempo. #afcvcity pic.twitter.com/9CVsGbRNln
— Manchester City (@ManCityES) 1 marzo 2018
La ripresa è solo accademia con l'unico brivido regalato da Otamendi che ingenuamente stende in area Mkhitaryan al 52': l'arbitro concede un rigore che Adebayor si fa neutralizzare da Ederson. Il match di fatto finisce qui. Un altro 3-0 per Guardiola, un'altra lezione ai Gunners quattro giorni dopo la finale di coppa di Lega terminata con il medesimo risultato. Il City volta a 75 punti dopo 28 partite, una quota mai raggiunta da nessuna squadra nella storia della Premier League. Per l'Arsenal un'altra serata da dimenticare dopo il ko contro il Tottenham. A Wenger è rimasta solo la sfida contro il Milan di Gattuso in Europa League per salvare l'ennesima stagione fallimentare.
ARSENAL-MANCHESTER CITY 0-3: CRONACA E TABELLINO