Calciatrici in rivolta: Belloli, via. E salta la finale di Coppa Italia

Dilaga la  rivolta delle calciatrici italiane contro le ributtanti espressioni omofobe di Felice Belloli
Calciatrici in rivolta: Belloli, via. E salta la finale di Coppa Italia© ANSA
Xavier Jacobelli
4 min

ROMA - Dilaga la rivolta delle calciatrici italiane contro le ributtanti espressioni omofobe di Felice Belloli. Il 5 marzo scorso, durante la riunione del consiglio del dipartimento calcio femminile della Lega Nazionale Dilettanti, ha affermato: "Basta, non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche“. La frase è riportata all’interno del verbale della riunione, documento pubblicato integralmente sul sito internet soccerlife.it. Il verbale è stato firmato dal vice presidente vicario Antonio Cosentino, che ha la delega al Calcio Femminile: quando si è accorto delle frasi incriminate, ha deciso di portare il documento alla Procura Federale. Parole offensive che hanno portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Figc. Belloli sostiene di non essere stato lui ad avere pronunciato quelle parole e l’inchiesta dovrà dimostrare chi le abbia pronunciate. Ma ci sono almeno due testimoni che confermano la dichiarazione, così grave da scatenare persone l’intervento del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Dopo la protesta andata in scena sui campi del calcio femminile durante l’ultimo week end, in attesa che Bellocci se ne vada, le calciatrici hanno deciso che sabato non si disputerà la finale di Coppa Italia fra Brescia e Tavagnacco. Pubblichiamo il testo integrale della lettera giunta in redazione

Caro Direttore,

ora basta. Veritiere o presunte, le dichiarazioni pronunciate dal Presidente della LND, Felice Belloli, ci hanno profondamente indignato. Non possiamo pensare che il vertice di una federazione, la nostra federazione, possa permettersi il lusso di fare tali dichiarazioni e restare impunito. Pretendiamo, innanzitutto, delle scuse. La nostra colpa non può essere solo quella di praticare, con passione e amore, uno sport che coinvolge l’intera nazione. Noi giochiamo a calcio. Femminile? Maschile? Basta etichette. Siamo stanche, deluse ma soprattutto arrabbiate.

Arrabbiate di sentirci dire che è uno sport da maschi e per maschi. Arrabbiate di sentire associato il nostro movimento ad un orientamento sessuale. Arrabbiate di sentire continuamente parlare di pari opportunità per poi vedere che effettivamente a stento ci viene concessa l’opportunità di giocare, considerate, da chi dovrebbe sostenerci a livello nazionale, un peso. Una zavorra da sopportare. Arrabbiate di sentirci dire che non ci sono fondi.

In un contesto dove, se la Uefa, dati i consensi in termini numerici e monetari raggiunti in europa dal movimento femminile, è determinata a dare impulso allo stesso attraverso specifici programmi, come il Women’s Football Development Programme – WFDP, istituendo un budget annuo di 300 mila euro, noi ci ritroviamo una realtà associativa permeata da stereotipi oramai inaccettabili. Ebbene oggi le dichiarazioni di Belloli hanno sminuito i valori reali dello sport,fatto di sacrifici, lacrime ma anche tanti sorrisi. Atlete e donne che solo per passione hanno deciso di giocare a calcio. Ma come movimento ne usciamo più forti. Oggi non esistono categorie o rivalità. Ci sentiamo tutte unite. Unite nel difendere quello che è non solo un nostro diritto ma la nostra vita e passione.

A cura di Alessandra Righetti e Nunzia Sorriso portavoci di: Valeria Pirone, Gimena Blanco, Patrizia Panico, Melania Gabbiadini, Tatiana Bonetti, Manuela Giugliano, Aurora Galli, Elena Pisani, Enrica Lupo. Elisabetta Milone, Martina Zamboni, Flaminia Simonetti, Ambra Pochero, Emma Guidi, Alice Pignagnoli, Margot Grossi,Isabella Lamberti, Giada Bertelle, Anna Mazzatenta, Sandra Sommariva, Eleonora Goldoni, Rossana Rovito, Isak Ben Amor, Lucia Strisciuglio, Giorgia Castellan, Isolotto, Ita Salandra, Lazio, Firenze, HSM Femminile Milano, Napoli Dream Team, Prater Club, Milan Ladies, Lady Turris, Magna Graecia, Pontecagnano, Centro Ester, Real Salernitana, Padula. Domina Neapolis, Nocerina, Virtus Partenope, Napoli, Benevento, Fiammamonza, Salernitana, Maiorese, Seiseidue Aversa, Sant’Egidio e tante altre.


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