Domani finale di Coppa Italia Tavagnacco-Brescia

Dopo il caso Belloli e l'accordo di principio con la Figc che può cambiare il destino del calcio femminile, si torna sul campo. Rientrata la protesta la partita si gioca regolarmente alle 15. Marchitelli: "Ci sarebbe dispiaciuto non giocare, per fortuna si è aperto uno spiraglio verso l'autonomia". Brumana: "E' una bella vetrina e noi faremo un bel calcio"
Domani finale di Coppa Italia Tavagnacco-Brescia
Valeria Ancione
3 min

ROMA - Si torna a parlare di calcio giocato. Le donne di Tavagnacco e Brescia scendono in campo per la finale di Coppa Italia. Tolti i lucchetti della protesta, domani alle 15 il trofeo resterà in casa delle friulane per la terza volta di fila o passerà alle lombarde, fresche vicecampionesse d'Italia.

Il pallone per ora distrae ed è una bella distrazione. "Siamo contente di poter giocare questa finale - spiega Chiara Marchitelli, portiere del Brescia - Mi aspetto una grossa partecipazione di pubblico. Quando si gioca da quelle parti la risposta è sempre forte. Certo sarebbe bello che ci fosse anche qualche rappresentante della Figc. Così, tanto per far vedere com'è bello anche il nostro calcio". Ma sì il calcio è uno, che lo giochino gli uomini o le donne e chi lo ama non fa distinzioni. "Questa finale, dopo i fatti della settimana - dice Paola Brumana attaccante del Tavagnacco - è una buona occasione per far vedere una gran partita, di questo sono convinta. Insomma è una bella vetrina".

IL CASO. La bomba è esplosa giovedì scorso, quando si è venuto a sapere dell'espressione usata dall'ex presidente Felice Belloli durante una riunione del femminile: "Basta soldi a queste 4 lesbiche". Il caso è scoppiato con fragore e ha fatto il giro del mondo. Per arrivare a boomerang sulla testa dello stesso presidente della Lnd che ha perso la poltrona, ieri sfiduciato oggi finalmente dimissionario. Il caso-Belloli non ha aperto una falla ma una vera e propria voragine che le calciatrici non intendono ricoprire di detriti. Punto e a capo, dunque, ed è iniziata la protesta. La sospensione della gara di finale di Coppa Itali è rientrata grazie all'evoluzione dei fatti. Ieri alla caduta di Belloli, scontata e dovuta, è seguita una riunione tra Figc da una parte e Assocalciatori, Assoallenatori e rappresentanti del calcio femminile dall'altra, per stabilire la nascita di un organismo che tiri via il calcio femminile dalla Lnd, entro la fine di giugno. Così, le donne hanno accettato di tornare in campo. Ed è solo l'inizio di un nuovissimo capitolo.

IL CAMPO. Domani però parla solo il pallone. Brumana: "Il Tavagnacco parte sfavorito, perché abbiamo cambiato molto, ma siamo qui in finale a dispetto di tutti. Il trofeo lo vinciamo da due anni e proviamo a vincerlo ancora. L'anno scorso anche partivamo con i pronostici contro nella sfida alla Torres e invece abbiamo vinto. Chi ha più voglia si porta a casa la Coppa. Noi andiamo a giocarci questa finale, convinte che sarà una bella vetrina e una bella partita da vedere".

Marchitelli sfinita dalla lunga riunione di ieri in Federazione, torna a fare il suo mestiere di portiere ed è molto contenta. "Il campo è il mio posto. Ci sarebbe dispiaciuto non giocare, quindi siamo contente, anche perché si è aperto uno spiraglio che può cambiare il futuro del calcio femminile. Il Brescia sta bene e vuole vincere, dopo aver lasciato lo scudetto al Verona per un solo punto e per distrazioni lungo il percorso che abbiamo pagato pesantemente. Il Tavagnacco è un avversario tosto, aggressivo e ha temperamento. Noi sappiamo come giochiamo ma non sottovalutiamo loro, altrimenti finisce come certe sconfitte di questa stagione".


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