Panico, addio alla Fiorentina: "Il progetto si è arenato"

L'attaccante non è più della Viola. Ecco il suo saluto tra ringraziamenti e amarezza. "Io non sono fatta per accontentarmi. Se a 41 anni gioco ancora è perché non ho mai pensato di essere arrivata. I tifosi eccezionali e la città di Firenze meritano che le due squadre maggiori, maschile e femminile, siano di spessore e qualità"
Panico, addio alla Fiorentina: "Il progetto si è arenato"
3 min

ROMA (v.a.) - Appesi e sospesi ogni anno di questi tempi. Appesi e sospesi a una domanda: va avanti o si ferma? Patrizia Panico, quarantuno anni, gol a grappoli anche nell'ultima stagione con la Fiorentina, una ventina per non smentirsi. Numero 9, bomber di razza con un animo da centrocampista. Appesi ogni anno alla più grande, per longevità, professionismo, talento, umanità, esperienza. Ogni anno e mai come fosse l'ultimo. E ancora sospesi. Oggi Patrizia Panico ha annunciato che non è più una calciatrice della Fiorentina. E senza perdere tempo ecco le sue stesse parole che, in giro per il web, commuovono, e lasciano sospirare una domanda per ora senza risposta: va avanti o si ferma? Per ora la fine nota è solo quella con la Viola

ADDIO E GRAZIE A FIRENZE DI PANICO. "Se ancora a 41 anni posso giocare ad alti livelli è perché non mi sono mai fatta vincere dalla pigrizia di pensare di essere arrivata. Nonostante i record - che fatico a ricordare, non per falsa modestia ma perché non ho mai fatto delle mie prestazioni un pallottoliere da statistica – ho sempre creduto di avere margini di miglioramento e possibilità di crescita tecnica e umana. L'ho pensato anche a quarant'anni quando mi ha cercato la Fiorentina per un progetto tutto in divenire. Per quell'idea o sogno che ho di calcio femminile, riconosciuto e strutturato, che in Italia stenta a decollare.
Quel progetto però, che mi ha convinto a mettermi in gioco con l'entusiasmo di una ventenne, oggi si è arenato e forse addirittura ha fatto qualche passo indietro: la Fiorentina ha ridimensionato le ambizioni, diciamo così, e di conseguenza non ci sono state più chiarezza, correttezza e trasparenza sul percorso che, intrapreso nella scorsa stagione, questa squadra dovrebbe continuare a fare.
La scelta della conferma dell'allenatore Fattori è la dimostrazione che la società non abbia intenzione di andare avanti nel processo di crescita. Lui è stato delegato di troppe cose se non di tutto. 
Per tutto ciò si ferma qui la mia breve storia con la maglia e gli scarpini viola. E' stato un anno bello ed entusiasmante anche grazie alla società e al presidente Mencucci, persona cordiale, che ci è sempre stato vicino con reale partecipazione; e grazie alle mie compagne di squadra, serie professioniste, altro che dilettanti. Ma grazie soprattutto ai tifosi e alla città che meritano di più: meritano che le due maggiori squadre di Firenze, la maschile e la femminile, siano costruite col reale intendimento di competere con le forze più grandi, sia del nostro campionato sia d'Europa. A questi tifosi sempre vicini e partecipi, capaci di riempirti di attenzione e amore, la società deve dare squadre di spessore e qualità. E non false illusioni.
Io, nonostante i miei anni, i miei gol, i miei titoli, i miei record, non penso di essere arrivata. Perché non sono fatta per accontentarmi, cammino per andare avanti, non per restare ferma né per tornare indietro. Grazie Firenze"


© RIPRODUZIONE RISERVATA