Berlusconi s’aggrappa a Donadoni. Destro ritorna alla Roma

La novità del giorno è il tecnico del Parma: a proporlo a Galliani sarebbe stato lo stesso Ancelotti
Berlusconi s’aggrappa a Donadoni. Destro ritorna alla Roma© LaPresse
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ROMA - Ancelotti Carlo. Brocchi Cristian. Conte Antonio. Donadoni Roberto. Emery Unai. Klopp Jurgen. Lippi Marcello. Mihajlovic Sinisa. Montella Vincenzo. Spalletti Luciano. In ordine alfabetico, sono i dieci tecnici che, a vario titolo, per amore o per forza, da settimane si vedono inseriti nel totoallenatore del Milan. Mentre Silvio Berlusconi e Adriano Galliani girano a vuoto e non sanno che pesci pigliare, milioni di tifosi sono sconcertati anche dalla ridda di congetture sul futuro societario fra Mister Bee, Mister Lee, gli arabi, i cinesi e i thaliandesi. Intanto, Clarence Seedorf continua a percepire 206 mila euro netti al mese sino al 30 giugno 2016 e, fino a quella data, durerà anche il contratto di Filippo Inzaghi, scaricato come un pacco postale sebbene ufficialmente tuttora al timone del MiIan. 

Aspettando di sapere chi guiderà la squadra, sono state sospese le trattative con i giocatori svincolati al 30 giugno prossimo: Abbiati, Bonera, De Jong, Essien, Mexes, Muntari,  Pazzini. Torneranno alle rispettive società di provenienza Destro (Roma) e Van Ginkel (Chelsea). Ma è il caso allenatore a tenere banco, dopo le dichiarazioni ufficiali rilasciate la settimana scorsa da Berlusconi, prima delle amministrative: “Se il Real lascerà libero Ancelotti, sarà lui il tecnico del Milan e al Milan tornerà Ibrahimovic”. S’è visto.

La novità del giorno è Donadoni: a proporlo a Galliani sarebbe stato lo stesso Ancelotti, provvidenzialmente riparato a Vancouver, causa intervento chirurgico, dopo avere incontrato l'implacabile vicepresidente a Madrid per 5 volte in 4 giorni. Secondo le veline berlusconiaeo, Carlo avrebbe affermato: “Ci sono 50 possibilità su cento che io torni”. Malauguratamente per i tifosi rossoneri, mancano riscontri a questa dichiarazione. Chiunque sarà il prescelto, il problema sarà capire se davvero Berlusconi abbia i 120 milioni di euro da spendere sul mercato, sventolati durante la campagna elettorale per rilanciare il MiIan ai massimi livelli. 
Dopo avere commesso troppi errori negli ultimi quattro anni, a colpi di parametri zero strapagati e sopravvalutati, la cartina di tornasole dell’ex premier sarà la ricostruzione dalle fondamenta di una squadra così irriconoscibile da non essere mai stata vista prima in tutta l’Era Berlusconi.

x.j.


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