Berlusconi, fiaschi senza frontiere. Ma che Milan è?

Dopo Ancelotti, Ibrahimovic e Kondogbia, ora può sfumare anche Martinez. Le parole non bastano più
Berlusconi, fiaschi senza frontiere. Ma che Milan è?© ANSA
Xavier Jacobelli
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ROMA - Prima Ancelotti: saltato. Poi Ancelotti con Ibrahimovic: saltato. Poi Ibrahimovic: saltato. Quindi Kondogbia: perso sul filo di lana e soffiato dall'Inter il che, a un milanista, fa male due volte. Adesso Jackson Martinez: certo, certissimo, anzi probabilmente perso pure lui, perché l'Atletico Madrid non perdona. E meno male che, secondo le veline di regime sul mercato c'era un patto di non belligeranza fra le milanesi. Per non dire delle ultime parole famose di Galliani che suscitano tenerezza: visto che questi affari non sono andati in porto, vuol dire che sul mercato abbiamo 75 milioni da spendere? Eh? Come come? Prima saltabecchi dalla Spagna al Portogallo a Montecarlo strombazzando un colpo dopo l'altro, poi non ne azzecchi uno e vieni a dire che adesso hai 75 milioni da spendere? Ma, in Via Aldo Rossi pensano che milioni di tifosi travolti dai travasi di bile, siano tutti scemi? Berlusconi non ha nulla da dire ai milanisti? Come giustifica questi fiaschi senza frontiere? Non ci aveva detto, illustrando l'accordo con Mister Bee, che si trattava dell'alba di un nuovo grande Milan? Va bene che il gruppo asiatico si è preso otto settimane di tempo prima di iniettare denaro fresco nelle casse societarie, ma, se si vuole rifare la squadra, il momento è questo, i giocatori migliori o si prendono adesso o si perdono. Appunto. Sveglia, Berlusconi: le parole non bastano più, le parole semmai devono servire per essere chiari con i tifosi e spiegare loro esattamente come stiano le cose. Altrimenti, dalla notte non si esce più. Come non basta più andare a Milanello per urlare alla squadra: attaccare! Alla scena, immortalata da un prezioso video, era presente un attonito Inzaghi. Per fortuna che la crisi Milan era tutta colpa sua.


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