Roma, le punte finiscono...Ora Lukaku in pole

Perso Bacca, Sabatini si getta su Lukaku ma le tentazioni sono Dzeko e Jovetic
Roma, le punte finiscono...Ora Lukaku in pole© Action Images
Marco Evangelisti
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ROMA - Al centro sportivo Fulvio Bernardini hanno passato una giornata tranquilla, senza strapparsi né capelli né vesti. Almeno non lo hanno dato a vedere. Non andranno in giro a raccontare che Carlos Bacca, ormai insediato al Milan, non sia mai comparso nelle liste di preferenza di Walter Sabatini - era probabilmente il primo dell’elenco - ma neppure si sentono costretti ad ammettere che questa mossa decisa e decisiva dei rossoneri abbatta alla radice i progetti di mercato della Roma. Viene da pensare che il direttore sportivo Walter Sabatini abbia assistito con un certo malcontento agli sviluppi della situazione. Però è un realista, sa bene che fino al chiusura del bilancio del 30 giugno non potrà spendere grosse cifre - mentre il Milan è più flessibile non ricadendo nei limiti del fair play Uefa per via dell’assenza dalle coppe - e si adatta passando alle posizioni successive della colonnina degli attaccanti.

RICERCA - Il problema per Sabatini è che le opzioni di primo piano cominciano a scarseggiare. La Roma sta sì accumulando denaro per un investimento ricco, sull’ordine dei 30 milioni, per il centravanti che segni a grappoli o almeno consenta di segnare agli altri ma comunque di suo porti qualcosa di simile a una ventina di gol. Però è stato subito cancellato dal taccuino Zlatan Ibrahimovic, sulla base di un ragionamento non del tutto vacuo: nel giro di due anni l’investimento medesimo evaporerebbe, magari compensato da un bel mucchio di reti. Ibrahimovic è roba da scudetto, dunque non è necessario pensare che la posizione della Roma in merito sia condivisibile. Però è così che la pensano al momento a Trigoria. Discorso analogo per Gonzalo Higuain, il preferito in assoluto. D’accordo, ma allora? Favorito diventa di colpo Romelu Lukaku: gestito da Mino Raiola, che non è un procuratore nemico e deve trovare lavoro anche al portiere Sergio Romero, costoso (almeno 30 milioni, dice l’Everton) ma 22enne e quindi ulteriormente valorizzabile. Belga, quindi comunitario. Con il suo fisico in Italia può far male e comunque non si lascerebbe irretire facilmente dai difensori incattiviti che girano da queste parti. Lukaku ha uno di quegli stipendi che il club può sostenere, sui 3 milioni, e questo è un altro dei fattori che lo piazza leggermente davanti a Edin Dzeko. Se ti azzardi a nominare il bosniaco vicino a un dirigente della Roma rischi di dover prestare il primo soccorso: anche per lui siamo sui 25 milioni, probabilmente qualcosa di meno, e soprattutto guadagna uno sproposito. Non avrebbe torto la Roma a non volersi neppure avvicinare a un tale pagato 8 milioni all’anno. Eppure, alla guerra come alla guerra: di un centravanti vero Garcia ha bisogno come del pane e allora tanto vale provarle tutte. Ci sono stati nuovi contatti tra la Roma e il giocatore nelle ultime ore, auspice Miralem Pjanic che è amico di Dzeko più che di se stesso.


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