Romagnoli, la Roma non deve perderlo

Milan e Napoli interessate al talento baby: i dirigenti giallorossi provano a difenderlo
Romagnoli, la Roma non deve perderlo© AP
Roberto Maida
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ROMA - Un’aria pericolosamente viziata sta avvolgendo Alessio Romagnoli, ultimo diamante della gioielleria Roma. Dopo un anno di prestito alla Sampdoria, che era stato studiato proprio con lo scopo di testarlo ad alti livelli, il suo futuro è diventato un motivo di dibattito: resta alla Roma o va via? La sensazione è che dipenda dall’entità delle offerte in arrivo. Ma sarebbe un peccato enorme allontanare un altro giovane costruito in casa. Per giunta, qui si tratta di un cavallo di razza. Un giocatore del livello di Florenzi, se non di De Rossi, in prospettiva.

TENSIONE - Tutto è nato da un alterco, o se volete un confronto, tra il giocatore e i dirigenti di Trigoria per le vacanze successive all’Europeo Under 21. «Devi tornare prima, ci servi»; «No, io ho diritto a riposare dopo una stagione faticosa». La società trasmette un messaggio: non è bello che un ragazzo di 20 anni si irrigidisca davanti alla convocazione per un’affascinante tournée in Australia e Indonesia. Sarà anche così. Ma il vero problema è un altro: su Romagnoli si è lanciato il Milan, allenato dal suo ex allenatore Mihajlovic, e si sta orientando anche il Napoli, che già lo aveva tentato l’anno scorso. Sondaggi e ammiccamenti che svelano una verità: qualcosa si sta muovendo.

DENARO - Come al solito, sarebbe un problema di soldi. Romagnoli ha un contratto con la Roma fino al 2018 - rinnovato di questi tempi un’estate fa - per circa 400.000 euro netti a stagione. I pretendenti gli offrono il doppio, se non il triplo. Perciò i suoi manager si sono messi al lavoro per tutelarne gli interessi. Ascoltano proposte con l’idea di spingere la Roma a prendere una posizione. E il ragazzo, di fronte alla promessa di guadagnare molto di più e di giocare molto di più, comprensibilmente considera la possibilità di un addio alla casa madre.

SCENARI - Ma nessun dirigente, anche alla luce del fallimento dell’affare Gervinho, è in grado di escludere al cento per cento una separazione. I soldi servono, a Trigoria. Di fronte a un bonifico da 20 milioni, che finora non c’è stato, la Roma si metterebbe a trattare, annusando la possibilità di una plusvalenza super: da 0 a 20 con sole 43 presenze in serie A. E’ il mercato, è il business, che spesso scavalca anche i principi del senso di appartenenza rischiando di oscurare il lato romantico dello sport.

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