Sousa: «Salah? Tanti lo consigliano, ma rischia di sbagliare»

Il tecnico viola: «Penso a quelli che ci sono, che possono dare tanto»
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FIRENZE - Basta col caso Salah, meglio guardare avanti: "Io penso più a quelli che ci sono", risponde Paulo Sousa, il nuovo allenatore della Fiorentina, che in una videochat organizzata dal quotidiano La Nazione ha risposto anche alle domande sul giocatore egiziano, ormai proiettato verso altri lidi. Di certo anche le polemiche degli ultimi giorni con i nerazzurri potrebbero influenzare il suo futuro. Sousa ha cercato di avere parole di comprensione per Salah: "È un giocatore che in queste ultime settimane ha avuto tanti consigli, da tante parti e spesso, quando non sei tranquillo, prendi decisioni sbagliate". Tuttavia, ha sottolineato l'allenatore portoghese, "è inutile parlare ancora" dell'egiziano: meglio pensare "a quelli che ci possono dare tanto, che capiscono il valore della maglia viola. È su questi che voglio lavorare. Quelli che ci sono sono i giocatori più importanti".

I GIOVANI - L'intenzione di "accorciare le distanze" col settore giovanile, compresi i ragazzi che almeno nella prima fase popoleranno il ritiro di Moena, viene dichiarata in modo esplicito: "Ho intenzione di lavorare molto sul settore giovanile perché le bandiere nascono dalla condivisione di alcuni valori che sono fondamentali in una società", dice Sousa, secondo cui "tutti i giocatori" saranno presi in considerazione. Certo, annota il mister, in certi ruoli bisogna migliorare la rosa, facendo capire che sul mercato in qualche modo si dovrà andare. Pepito Rossi è ancora "un giocatore importante" per Sousa, che vuole "massimizzare il potenziale" di Mario Gomez, tenendo presente però che "la squadra viene prima del singolo", perché la nuova Fiorentina vuole ottenere "risultati positivi tramite il collettivo".

I TIFOSI - Coi tifosi tutto bene, malgrado il passato da juventino: "Tutte le persone che ho incontrato per strada mi hanno chiesto una foto insieme a loro", dice Sousa, che annuncia apertura degli allenamenti a tutti più di due volte all'anno, e il progetto di istituire "un 'giorno del tifosò, in cui tutti i nostri fan possano sentirsi ancora più vicini a noi". E se arriveranno fischi, come sul finire dell'era-Montella? "Dovremo essere bravi a capire le difficoltà di certi periodi", osserva l'ormai ex tecnico del Basilea. .

 


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