Roma, riprenderesti ora Aquilani? Vota

Svincolato dalla Fiorentina, cresciuto in giallorosso. E’ l’idea della Roma per avere qualità a basso costo
Marco Evangelisti
3 min

ROMA - Li chiamano in vari modi, più o meno cortesi: figli prodighi, cavalli di ritorno, minestre riscaldate. Qualche volta le minestre riscaldate sono ottime, dipende dalla minestra, e i cavalli di ritorno conoscono meglio la strada. Di sicuro Alberto Aquilani tutto è meno che un figlio prodigo. Non ha nulla di cui chiedere perdono e neppure supplica un posto dove dormire. Al contrario aspetta che lo invitino e ha molti potenziali ospiti futuri. Tra questi c’è la Roma, la squadra in cui è nato, la squadra in cui è cresciuto, la squadra in cui per qualche breve istante ha temuto di invecchiare precocemente. Andò via nel 2009 perché quella Roma, come quella di oggi, aveva bisogno di vendere per comprare e Aquilani in fondo in fondo, con l’amaro nel cuore e un po’ di pelo sullo stomaco, venne considerato sacrificabile. S’infortuna spesso, raccontavano.

SCHEMI - Aquilani proprio oggi compie 31 anni, forse esce dalla categoria dei giovani, d’altronde entra in quella degli uomini fatti ed è ancora lontano da quella dei centrocampisti consunti. Riprenderlo è un’idea che si è fatta strada gradualmente negli schemi mentali del direttore sportivo giallorosso Walter Sabatini e dello staff tecnico. Partendo da un presupposto: il centrocampo non è reparto per il quale servano profondi e costosi interventi chirurgici. Per avere Aquilani si spende zero perché è senza contratto.Neppure lo cerca affannosamente, ma continuare a giocare non gli dispiacerebbe per nulla. Un ingaggio da 1,5 milioni non è roba rovinosa. Diverse squadre italiane (e non solo) hanno alzato la mano. Se ne va dalla Fiorentina per una serie di motivi: c’entrano i soldi, c’entra un minimo di incomunicabilità tecnica, vera o presunta, con la nuova gestione. Comunque sia lui è svincolato e la Roma non ha mai superato un certo complesso di colpa nei suoi confronti. Ci sono nostalgie che si trasmettono intatte anche attraverso i cambi di gestione. Un centrocampista di qualità in più occorre in una rosa in cui Strootman deve ancora essere conservato sotto vuoto. E poi gli schemi di Sabatini prevedono due investimenti poderosi, uno per il centravanti in stile Dzeko, l’altro per il terzino sinistro in stile Baba. Per il resto si va di scaffale in scaffale alla ricerca di occasioni, magari si spenderà di meno da una parte per aggiungere da un’altra, sul portiere molto probabilmente si risparmia perché De Sanctis è vissuto come un’assicurazione sulla sicurezza, almeno per un’altra stagione.

VOTA IL SONDAGGIO

Leggi l'articolo completo sull'edizione online del Corriere dello Sport-Stadio


© RIPRODUZIONE RISERVATA