Quando Juve e Bayern litigavano per Vidal...

Nel 2011 il cileno trovò l'accordo con i bianconeri, venendo meno ad una promessa fatta ai bavaresi
Quando Juve e Bayern litigavano per Vidal...
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ROMA - Sembra uno scherzo del destino, ma le strade di Arturo Vidal e del Bayern Monaco ora possono ricongiungersi. Nel 2011 i bavaresi sbottarono contro la Juve e contro il cileno, in particolar modo Rummenigge. Vi riproponiamo l'articolo del Corriere dello Sport-Stadio del 26 luglio 2011, firmato da Antonio Barillà, che ripercorre tutta la querelle, fatta di parole pesanti e di risposte piccate. Una brutta pagina di calciomercato che vide protagonista Vidal, ora in procinto di tornare in Bundesliga, dopo l'esperienza al Bayer Leverkusen. 

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RUMMENIGGE E LA JUVE, CHE LITE PER VIDAL!

Il Bayern accusa, la Juve ribatte: nonostante Arturo Vidal sia ormai bianconero, la rabbia bavarese non si placa, stavolta però Karl-Heinz Rummenigge alza il tiro e Beppe Marotta risponde per le rime. «Non vogliamo avere giocatori come lui - attacca il dirigente bavarese in un'intervista a Kicker -: aveva assicurato più volte al presidente che avrebbe firmato con il Bayern e ora vediamo che valore hanno le sue promesse. Se avesse mantenuto la parola, se avesse mostrato carattere, se fosse un uomo con una morale, allora sarebbe "rimasto" con noi». Veleno sul cileno e sulla Juve: «Adesso Vidal gioca in un club che è come lui, basta guardare la storia giudiziaria della Juventus o, al massimo, i suoi ultimi risultati sportivi».

REAZIONE - La Juventus aveva taciuto nei giorni scorsi, sopportando altre frecciate del Bayern furioso per la scelta di Vidal: secondo il club tedesco, per dirla con il presidente Uli Hoeness, il campione sudamericano aveva «rotto un patto». Stavolta, però, l'ad Beppe Marotta si ribella e affida al sito ufficiale la reazione: «Nella vicenda - si legge - la Juventus ha operato secondo i regolari canali di mercato che prevedono l'accordo sia con la società, in questo caso il Bayer Leverkusen, sia con il calciatore. A quanto pare di intendere, Rummenigge si era affidato a canali meno ortodossi, me ne rammarico con lui e con il Bayern. Hanno perso una bella occasione sia sul mercato sia di comunicazione: il silenzio sarebbe stato infatti preferibile. Evidentemente il passato nerazzurro di un grande campione e dirigente come Rummenigge pesa e, come noto, al cuor non si comanda».

INSISTENZA - Quasi obbligata, la reazione. Già in un'intervista alla Bild, dopo aver rimarcato l'accordo disatteso («Anche Neuer e Boateng avevano dato la loro parola, e le abbiamo tenute in considerazione più delle difficoltà incontrate con Schalke e City») Rummenigge ere andato giù pesante: «Voglio congratularmi con Vidal, ha scelto il miglior club che gli conviene. Visto il successo nello sport e le questioni legali della Juve negli ultimi anni, come tutti dicono... ». A smorzare i toni, provvede Jupp Heynckes, tecnico del Bayern che avrebbe voluto riabbracciare Vidal guidato a Leverkusen: «E' un professionista assoluto, sabato ci siamo sentiti per telefono: mi ha detto dell'offerta della Juve, un top club, e che dietro il no al Bayern c'era la scelta di non mandarlo a Monaco. In queste cose, comunque, sono influenti anche i procuratori sul piano economico. Io sono rimasto deluso perché aveva sempre detto di voler venire, ma posso comprendere la situazione. Non ho cercato di convincerlo: avremmo potuto alzare la proposta d'ingaggio ma nella vita, per me, non si deve mai forzare».

PRECEDENTE - Non è la prima volta che Rummenigge ha da ridire con la società bianconera: sei anni fa, appigliandosi alle presunte avance bianconere nei confronti di Willy Sagnol, terzino in scadenza di contratto sbraitò: «Non voglio avere più niente a che fare con Moggi. Non sono gentiluomini, questa è mafia». La cosa buffa è che dopo l'uscita di scena del dg, tese una mano: «Senza di lui, adesso ci capiamo...»".


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