Draxler, l'asso tedesco che può andare alla Juve

Ha ventuno anni, gioca nello Schalke, ha un contratto fino al 2018 ed è diventato campione del mondo con la Germania di Löw
Draxler, l'asso tedesco che può andare alla Juve
Stefano Chioffi
4 min

ROMA - Competenza e razionalità: la Juve riesce a essere scientifica nei suoi investimenti. Non improvvisa mai, trova la chiave giusta in ogni situazione e spesso ha la capacità di moltiplicare i soldi che spende sul mercato, come dimostra anche la recente plusvalenza legata ad Arturo Vidal. La trattativa aperta per Julian Draxler si sposa con quelle che hanno portato in bianconero prima Paul Pogba, soffiato al Manchester United addirittura a parametro zero, e poi Alvaro Morata, riserva nel Real Madrid e protagonista nella squadra di Massimiliano Allegri. 

CHI E’ DRAXLER - Dietro ogni mossa c’è l’impronta di una costante progettualità che, da quattro anni a questa parte, ha permesso alla Juve di aumentare le distanze con la concorrenza. Draxler è un altro dei simboli di una Germania che ha indirizzato con intelligenza la ricchezza garantita dai diritti televisivi per potenziare i settori giovanili e costruire stadi all’avanguardia. E’ un trequartista completo e in linea con i principi del calcio moderno, una mezzala universale, come ha sempre sostenuto il suo ct Joachim Löw, che un anno fa lo aveva inserito nella lista dei convocati per il Mondiale vinto dalla nazionale tedesca in Brasile.

LE CARATTERISTICHE - Draxler gioca nello Schalke 04, un club ricco che può contare anche sul sostegno economico della Gazprom, la più importante compagnia russa nella produzione e nella fornitura di gas. E’ cresciuto nello Schalke, ha ventuno anni e possiede un talento infinito: è un destro naturale, ma nel 4-2-3-1 parte di solito sulla fascia sinistra. Cambi di marcia e invenzioni, ma anche disponibilità a partecipare al pressing e ad aiutare i centrocampisti. La sua ascesa è stata rallentata nelle ultime due stagioni da qualche infortunio muscolare e da un’operazione per la rottura parziale del tendine semimembranoso della coscia. Solo quindici presenze e due gol in Bundesliga nel 2014-15, è rimasto fuori da novembre ad aprile. 

IL SUO CONTRATTO - Figura da tempo sull’agenda della Juventus. Marotta ha cominciato a studiarlo quattro anni fa. Draxler è stato lanciato il 15 gennaio del 2011, a diciassette anni e mezzo, da Felix Magath, che in quel periodo allenava lo Schalke. Classe e maturità tattica: così ha stregato subito i suoi allenatori. Trequartista nel 4-3-1-2, esterno di fantasia nel 4-2-3-1 oppure mezzala nel 4-3-3. Lo Schalke valuta il cartellino di Draxler intorno ai quarantacinque milioni di euro. La Juve prova a offrirne venti. Ha fiutato l’affare e sta provando a sfruttare gli ultimi due anni complicati di Draxler, che ha un contratto fino al 2018, per strappare un prezzo più vantaggioso. Il tedesco ha avuto tra i suoi allenatori anche Roberto Di Matteo e ha vissuto la sua stagione perfetta nel 2012-13, con Jens Keller in panchina: applausi e dieci gol in campionato.

LA SUA STORIA - E’ nato a Gladbeck il 20 settembre del 1993. E’ alto un metro e 87, è elegante e potente nei suoi blitz in area. Non ha ancora ventidue anni, ma ha già giocato 166 partite tra coppe e campionato con lo Schalke, segnando ventinove gol (quattro in Champions League) e firmando anche ventinove assist. E’ gestito dalla Rogon Sportsmanagement. Ha vinto con lo Schalke una Coppa di Germania il 21 maggio del 2011, regalando spettacolo nella finale con il Duisburg: gol e assist per Huntelaar. E due mesi dopo, il 23 luglio, ha conquistato la Supercoppa di Germania superando ai rigori (4-3) il Borussia Dortmund. E’ campione del mondo: fu mandato in campo da Löw per quattordici minuti nella storica semifinale (7-1) con il Brasile. Quattordici, in totale, le presenze nella nazionale maggiore: un assist nel debutto contro la Svizzera e una rete contro gli Stati Uniti. 


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