Chelsea ai rigori. Il Barça non è più imbattibile

A due settimane dalla finale di Supercoppa europea con il Siviglia, il Barça incappa nella seconda battuta d’arresto consecutiva. Dopo lo United, anche il Chelsea, stavolta nell’epilogo dagli undici metri, ha la meglio sui blaugrana
Il Chelsea di Mourinho stende il Barcellona ai rigori
Andrea De Pauli
6 min

LANDOVER (MARYLAND, STATI UNITI) - Sorride José Mourinho, che davanti ai 70 mila del FedEx Field, casa abituale dei Washington Redskins, si toglie lo sfizio di superare in International Champion Cup, sebbene solo dai tiri dal dischetto, gli acerrimi rivali del Barcellona. Decisivi gli errori del gioiellino croato Halilovic e di Piqué, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sul 2-2, in virtù delle reti realizzate da Hazard, Luis Suarez, Sandro e Cahill. Ancora assenti, nelle fila blaugrana, i reduci dalla Coppa America, Messi, Mascherano, Neymar, Dani Alves e Claudio Bravo. Si rivede, invece, tra i blues, l’atteso Radamel Falcao, che subentra nella ripresa e realizza con freddezza il suo rigore.

LE SCELTE - Deciso ad ottenere la prima vittoria nel torneo dopo la sconfitta a sorpresa con i New York Red Bulls, seguita dal deludente pareggio con il Paris Saint Germain, lo Special One decide di affidarsi fin dal primo minuto a un buon numero di titolari al servizio dell’unico terminale offensivo, Diego Costa, supportato dalle tre mezzepunte Kenedy, Hazard e Cesc Fabregas, che affronta per la prima volta gli excompagni dopo l’adios dell’estate scorsa. Luis Enrique, che già pensa alla Supercoppa d’Europa con il Siviglia del prossimo 11 agosto, invece, preferisce approfittare dell’occasione per testare lo stato di forma di più di un rincalzo. Rispetto alla finale Champions di Berlino, così, almeno inizialmente, si rivedono i soli Ter Stegen, Rakitic, Busquets e Luis Suarez. Per la seconda volta di fila, Adriano, sempre nell’agenda della Roma, viene utilizzato come terzino sinistro. Entrambe le squadre, potere del marketing, indossano la maglia da trasferta. All white per i londinesi. Giallo e rosso della Senyera, la bandiera catalana, per gli iberici, a solo poche ore dalla multa ottenuta a causa dei fischi del Camp Nou all’inno nazionale nel corso dell’ultima finale di Coppa del Re. In questo caso, la scelta sembra recare con sé un’implicita recriminazione.

VAI COL BLUES - Come c’era da attendersi, il Chelsea parte fortissimo e impegna subito Ter Stegen, che si supera con un intervento d’istinto su un colpo di testa ravvicinato del vice Terry, Zouma, trovato in area da Cesc. Pochi istanti, ed è Oscar a rendersi pericoloso con un diagonale di destro. Al terzo tentativo i blues si portano avanti. Hazard si impossessa del pallone sulla trequarti, fa secchi Rakitic e Douglas, resiste al ritorno di Bartra, per poi concludere con un tocco morbido che non lascia scampo al portierino tedesco. Strameritato. Il Barça non ci sta e reagisce immediatamente con un siluro terra aria di Rakitic, che Courtois devia in corner. Poco dopo, Suarez manca per un nulla l’appuntamento con il centro millimetrico di Adriano. Appena superato il 25’, però, è ancora il Chelsea a sfiorare il gol, con un punizione telecomandata di Oscar, che centra in pieno l’incrocio, e con un erroraccio brutto di Diego Costa, che solo davanti a Ter Stegen, spara sul fondo. Sul finale, poi, è ancora Rakitic a fallire da due passi, dopo un ottimo spunto del solito Suarez.

I BIG NON BASTANO - La ripresa si apre con Willian e Ramires per Oscar e Kenedy, ma sono i campioni d’Europa ad andare tempestivamente a segno con Luis Suarez, che s’inventa un sopraffino pallonetto fantasmatico. Nei pressi della porta, infatti, spunta Zouma, che respinge in scivolata. Per il signor Allen Chapman, però, la palla ha varcato la linea e convalida il pareggio, per la delusione di Mou. Lucho decide che è venuto il momento di fare davvero sul serio e, al quarto d’ora, rivoluziona la squadra inserendo l’artiglieria pesante. Tra gli altri, s’intravede la sagoma dei vari Iniesta, Piqué, Jordi Alba e Pedro. Il tecnico portoghese risponde con Terry e Obi Mikel, ma si vede costretto a richiamare Diego Costa, fermato dall’ennesimo malanno muscolare. Neanche il tempo d’imprecare, che il Barça completa il sorpasso con un pregevole destro a giro del giovane Sandro. Per riacciuffare la partita, l’exallenatore dell’Inter butta nella mischia il nuovo acquisto Radamel Falcao, che dopo un tiro svirgolato di Ramires, risulta decisivo, al 40’, quando disturba l’uscita del subentrato Masip, sorpreso dalla capocciata vincente di Cahill. Il possente difensore, però, non ha il piacere di festeggiare il pareggio a causa del violento impatto con il portiere di riserva avversario ed esce con il naso sanguinante. All’ultimo respiro, Iniesta prova ad evitare l’epilogo dal dischetto, ma il suo tiro dal limite, a differenza di quello dell’indimenticabile semifinale di Champions del 2009, non trova la porta per un nulla. Si chiude, così, ai rigori, che sorridono all’infallibile Chelsea. Decidono un legno di Halilovic e un grande intervento sulla destra di Courtois, sulla conclusione di Piqué. Seconda delusione consecutiva per i catalani, dopo la sconfitta dello scorso fine settimana con il Manchester United. Prossimo avversario dei catalani, 2 agosto, Stadio Franchi, la Fiorentina.

@andydepauli


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