© MOSCACASTEL VOLTURNO - Tutto passa: persino un venticello fastidioso, che pareva un ciclone. E’ il caldo, e succede: perché basta una brezzolina, all’alba d’un nuovo giorno, per lasciarsi alle spalle il «caso», per spargere serenità pure intorno a Gabbiadini, per chiudersi la porta alle spalle, a eventuali pretendenti o semplicemente alla dietrologia. «Gabbiadini è incedibile».
TRANQUILLO - Buon giorno, Napoli: e stavolta c’è il sereno su Castel Volturno, nessuna traccia della turbolenza di ventiquattro ore prima, quando Silvio Pagliari, il manager del centravanti, lasciandosi trascinare nell’etere, s’è spinto «al di là», ha chiesto «rispetto» e ha lanciato una secchiata d’acqua gelida sulla preparazione e sull’ambiente («semmai, togliamo il disturbo») che viene poi ridimensionata a tempesta nel bicchiere dalle voci di dentro («Gabbiadini non si tocca»), dal sorriso con cui Sarri accoglie il suo attaccante, utile per distenderlo.
IMBARAZZO - Perché è stata una giornatina vissuta un po’ oltre le righe, inevitabilmente, con l’eco delle frasi «dure» che si sono sparse tra Napoli e Castel Volturno, in questo macrocosmo che vive di pane e pallone e s’è chiesto come mai, proprio adesso. Sarri e Gabbiadini hanno avuto modo di trattare assai marginalmente l’argomento, il caos poco calmo e comunque passeggero d’un momento: nulla che potesse alterare il rapporto tra allenatore e calciatore, niente che potesse modificare la sintonia tra il bomber e il club, incurante del gossip, delle indiscrezioni, delle possibili ombre se pure (lecitamente) si potrebbero intravedere alle spalle d’una iniziativa del genere: «Gabbiadini è incedibile».
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