Juventus, Morata fa pace con Allegri e pensa al rinnovo

L’attaccante bianconero, in nottata, ha analizzato il difficile avvio di stagione della Juve, tra cambi di schemi e qualche partenza di peso. Nessun problema con Allegri, comunque, e una gran voglia di rimanere a lungo a Torino per lottare nuovamente per tutti i titoli.
Andrea De Pauli
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LAS ROZAS DE MADRID (SPAGNA) - Un po’ di nostalgia per Pirlo e Llorente, la sensazione di godere della piena fiducia di Massimiliano Allegri e una gran voglia di tornare con continuità al gol per sollevare nuovi titoli con la Juventus e la Nazionale spagnola. È un Alvaro Morata a tutto campo quello che, in nottata, si è concesso ai microfoni del popolare programma radiofonico El Larguero, trasmesso da Cadena Ser.

DIFFICOLTÀ - Tempo di primi bilanci per il centravanti bianconero, che in queste ore si trova nella cittadella sportiva di La Rozas, dove la Spagna di Del Bosque sta preparando le impegnative amichevoli contro Inghilterra e Belgio. “Finalmente mi sento bene fisicamente, con fiducia e con una gran voglia di ricominciare a segnare molte reti”, l’incoraggiante esordio di Morata, che poi ha analizzato questo primo scampolo di stagione. “Quest’anno, a livello personale, è stato un po’ complicato a causa degli infortuni”. Quello occorso a Logroño, nel corso della sfida della Selección contro Lussemburgo, a inizio ottobre gli aveva fatto temere il peggio. “Mi sono spaventato molto. Non sentivo più la gamba, avevo strane sensazioni e ho temuto di dover stare fuori a lungo, ma grazie a Dio si è risolto tutto in uno spavento”. Una volta tornato in forma, Alvaro ha dovuto far fronte a un’altra difficoltà. “Ammetto che a volte mi sento un po’ a disagio perché gioco in una nuova posizione che non prediligo”. Già, il rapporto con Allegri ultimamente si è fatto più vivace, come dimostrato ampiamente dal famoso episodio dei calzettoni fucsia che il rigorosissimo signor Kuipers ha fatto togliere all’attaccante madrileno nei primi minuti delle sfida Champions di Moenchengladbach, mandando su tutte le furie il tecnico livornese. “Solo un episodio”, minimizza il 9 della Juve. “Il Mister ha approfittato per farmi un rimbrotto per farmi svegliare un po’. Ha grande fiducia in me e me lo trasmette di continuo”.

NOSTALGIA CANAGLIA - Il nuovo schema di gioco non è l’unico problema che sta affrontando il nuovo progetto bianconero. “Ci manca molto Pirlo e, a livello personale, soffro per la partenza di Llorente, la confessione di Morata. “Andrea prima di ogni partita mi parlava a lungo. Capisce di calcio meglio di chiunque altro e queste sono cose che possono risultare determinanti per la conquista di uno scudetto. È un giocatore, poi, che solo dai calci piazzati può dare alla squadra almeno 10-15 punti in più”. Nella quotidianità, però, il vuoto maggiore glielo ha lasciato l’adios del Re Leone. “Sarò sempre grato a Fernando. Se non ci fosse stato lui l’anno scorso le cose mi sarebbero andate sicuramente peggio. Lo scorso fine settimana ha segnato al Real e gli ho fatto i complimenti, anche se ero molto dispiaciuto per la sconfitta dei blancos”. Il clima dello spogliatoio bianconero, comunque, è sempre ottimo, anche se nell’ultima settimana gli è toccato rappresentare la Spagna nelle inevitabile discussioni sullo scontro tra Valentino Rossi, Marquez e Lorenzo. “Abbiamo avuto delle scaramucce sulla questione. Qualche compagno assicura che il titolo di Jorge non ha alcun valore a causa della sanzione che ha costretto Valentino a partire per ultimo nell’ultima gara”.

RINNOVO - Nonostante le simpatiche schermaglie, Alvaro pare determinato a mettere radici a Torino. “Visto che non segno mai, ultimamente non si parla più dell’opzione del Real di riportarmi a Madrid”, sospira ironico. Poi si fa più serio e conferma l’intenzione di legarsi a lungo al club bianconero. “Stiamo parlando del rinnovo e tutto fila liscio. Mi stanno proponendo un miglioramento del contratto e io sono molto felice, perché questo significa che sto facendo le cose per bene”. Nessuna nostalgia, quindi, neppure per il derby di Spagna, che i compagni di Nazionale merengues e blaugrana giocheranno il prossimo 21 novembre. “Quando si disputa il Clásico, si ferma il mondo. Tutti i giocatori sognano di poter giocare una partita così. Io, però, ora penso solo al Cláscio italiano che mi attende dopo la sosta. Abbiamo un affascinante Juventus-Milan, la partita più prestigiosa che si disputa in Italia”.

@andydepauli

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