ROMA - Quest’ultima stagione di Francesco Totti sarà più lunga del previsto. Quindi è meglio non tentare altre profezie su quanto durerà. Lui stesso domenica sera alMaurizio Costanzo Show ha preferito evitare: «Ho ancora altri due o tre anni per decidere che cosa fare da grande». Una data di scadenza autoimposta piuttosto lontana. Merita un brivido (di piacere, naturalmente) e una riflessione. Era solo un modo di dire, puntualizza l’entourage di Totti. A questo punto della carriera, a questo punto della prima parte della vita, due o tre anni sono molti. Totti è a 39 primavere ed è perfettamente consapevole di quel che significa per un atleta del suo livello. Anzi, lo racconta: «Mi rendo conto di essere quasi al capolinea. Però mi sento un ragazzino e finché il fisico regge vado avanti».
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L'ASSENZA - Ecco, il fisico. Ieri Totti ha portato avanti il suo programma ad personam. Del resto lavora sempre su qualcosa di specifico, anche quando esplode di salute. Fa parte della sua dignità di calciatore a statuto speciale. Più che dagli allori, gli deriva dal particolare valore tecnico che dura nel tempo. Com’è noto, si ritrova bloccato dal 26 settembre per via di una lesione al bicipite femorale della coscia destra con interessamento dei tendini.
Sono quasi due mesi che la Roma sopravvive senza di lui (3 presenze in campionato, 159 minuiti in tutto, peraltro sufficienti per segnare un gol) ed è per questo che quanto sembrava sicuro, cioè il rinnovo del contratto per un’altra stagione, è diventato aleatorio. Totti avverte la fatica di esistere ancora nel modo in cui esiste da quasi trent’anni, con gli allenamenti e le partite a infarcire il suo tempo. Ma non smetterà per così poco. In questo momento non si sta parlando del prolungamento semplicemente perché sarebbe fuori luogo e fuori tempo. Il 5 dicembre c’è Torino-Roma, il 13 NapoliRoma. Il lavoro su se stesso di Totti è impostato su un ritorno all’attività di servizio in quella forbice di tempo. Anche perché successivamente c’è un Roma-Genoa il 20 e poi si passa direttamente a gennaio, una volta smaltita la pausa natalizia.
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