© Getty ImagesMILANO- Alessio Cerci è arrivato al Milan nel mese di gennaio, in prestito secco per 18 mesi dall’Atletico Madrid. Il classe 87 non è mai riuscito a trovare feeling con l’ambiente rossonero dati tifosi agli allenatori che si sono succeduti sulla panchina del Diavolo. Era quasi un epurato e quest’estate è stato più volte vicino a lasciare Milano. Alla fine è rimasto e complici gli infortuni di Menez, Niang e Balotelli è riuscito a ritagliarsi il suo spazio in rossonero. Sono 14 le presenze stagionali: 12 in campionato e due in Coppa Italia, ma c’è ancora qualcosa che non convince.
INVOLUZIONE- Dopo qualche prestazione discreta e la fiducia che sembrava ritrovata, nelle ultime due, tre settimane il suo rendimento è calato. Il match contro la Sampdoria, in Coppa Italia, ha fatto rivedere il Cerci della passata stagione: lento, lezioso e mai decisivo. Sembrano lontani i tempi di Torino quando il talento di Velletri, in coppia con Immobile, fece sfracelli ed era il leader indiscusso della squadra di Ventura. In due stagioni con la maglia granata ha messo insieme 72 presenze in Serie A condite da 21 reti.
RISCATTO LONTANO- L’Atletico Madrid ha prelevato Cerci dal Torino nell’estate del 2014 pagandolo la bellezza di 15 milioni di euro, più uno di bonus. Il suo contratto con i colchoneros scadrà il 30 giugno del 2017 ma difficilmente lo rivedremo con la maglia della squadra di Madrid. Il Milan non ha intenzione di fare follie per un calciatore che non ha reso secondo le aspettative. Il riscatto da parte della società di Via Aldo Rossi si potrà concretizzare solo a prezzo di saldo: non più di 3-4 milioni di euro.