Calciomercato Inter, Thohir: «Pirlo? Lo adoro. Ljajic? Può restare a lungo»

Il presidente nerazzurro fa un bilancio della sua esperienza con il club nerazzurro: «Sono contento, ma non ancora soddisfatto. Aspettiamo i risultati»
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ROMA - Da Pirlo a Icardi, passando per Ljajic, la Champions e il fair-play finanziario. Il presidente dell'Inter, Erick Thohir, parla a 360 gradi del momento della sua squadra, delgli obiettivi per il futuro e della sua esperienza con il calcio italiano in un'intervista a "Mediaset Premium Sport".

IL BILANCIO - : “Sono contento, non soddisfatto. L’Inter, finalmente, ha una grande organizzazione sportiva e manageriale. Siamo completi. Ma per come sono fatto non posso definirmi soddisfatto: con la mia squadra di basket ho vinto in 15 anni 9 titoli nazionali e 2 titoli del Sud-Est asiatico. Ma non sono soddisfatto, perché voglio vincere di più. Allo stesso modo sono contento di come abbiamo costruito l’Inter, ma aspettiamo i risultati: sarò molto contento se ci qualificheremo alla prossima Champions.”

LEGA CALCIO -  “Dovremo, come presidenti, lavorare assieme per la Lega e non litigare tra di noi. Invece capita che ognuno vada per la sua strada, parlando male degli altri. Bisogna lavorare per migliorare la Serie A: il calcio è ormai un fenomeno globale e i tifosi in tutto il mondo hanno difficoltà a vedere il campionato italiano. In Asia, ad esempio, c’è tanta concorrenza: il rugby sta crescendo molto qui e Singapore ospiterà delle manifestazioni, l’Indonesia avrà il suo GP di Motomondiale. Quindi la concorrenza per la Serie A non è solo con la Premier League, ma anche con gli altri sport che vogliono investire.”

FERRERO - “Vorrei conoscerlo e la prossima volta che verrò in Italia ci proverò. Quando non conosci una persona, spesso corri il rischio di farti un’opinione sbagliata, negativa. Lui sta costruendo una buona squadra e l’anno scorso ha fatto bene. Però ha una visione diversa dalla mia: io ho interessi in tutto il mondo e per farli primeggiare devo creare un management che supporti i miei ideali anche in mia assenza. I risultati, non solo dell’Inter, mi danno ragione.”

MORATTI - “Non ho mai avuto un socio che mi abbia sostenuto come ha fatto lui con me: non mette freni alle mie decisioni, crede in me. Ma è un partner e quindi è corretto, da parte mia, informarlo e chiedergli consigli, visto che è stato presidente per tanti anni e, inoltre, ha già coronato il sogno di vincere tutto, con il triplete del 2010. Io posso promettere ai tifosi che lavorerò duramente per l’Inter e la qualificazione in Champions sarà uno degli obiettivi che consegneremo ai nostri fan.

BERLUSCONI - “Erano 2 anni che volevo incontrarlo, volevo condividere la mia visione del club con lui. Allo stesso tempo abbiamo condiviso il progetto sullo stadio: possiamo lavorare assieme per fare in modo che San Siro diventi ancora la cattedrale del calcio. Continueremo a tenerci in contatto e nei prossimi mesi prenderemo una decisione. Ma l’importante è che ci siamo capiti.

FAIR PLAY FINANZIARIO -  “Siamo obbligati a rispettarlo. Se guardiamo l’ultimo mercato, sono arrivati e andati via molti giocatori, ma i risultati, sportivamente parlando, sono stati positivi. Il fair play finanziario ci spinge a seguire questa strategia: cercheremo di rispettarlo, mantenendo comunque le promesse fatte ai nostri tifosi.”

MERCATO - “Se ci sarà qualche giocatore che non ha giocato lo aiuteremo ad andare a giocare altrove, perché penso che ogni giocatore voglia giocare, non stare in panchina. Io sono contento della squadra attuale: cambiare tanto è difficile, è importante avere un nucleo ben definito per 2/3 anni. Se ci saranno giocatori partenti e avremo necessità in qualche posizione potremo fare qualcosa. Ma è ancora presto per capire: in estate molti colpi si sono fatti all’ultimo, il mercato è così. Noi abbiamo tutti i reparti coperti, ma se ci saranno delle partenze provvederemo. Pirlo troppo vecchio? È uno di quei giocatori che adoro e rispetto. Però in questo momento, a centrocampo, abbiamo Melo, Guarin e Medel che sono sui 30 anni e altri giovani come Brozovic, Kondogbia e Gnoukouri. Bisogna bilanciare l’età media e penso che il mix che abbiamo formato sia giusto.”

OBIETTIVI - “La qualificazione alla Champions sarà il segnale che siamo sulla strada giusta. Ma poi, ovviamente, l’obiettivo è di rimanerci con continuità.”

LJAJIC - “Su di lui abbiamo discusso molto: pensavamo potesse fare la differenza uscendo dalla panchina, invece nelle ultime partite si è dimostrato un giocatore chiave. Abbiamo un’opzione con la Roma, ma c’è tempo per decidere, lo faremo a fine stagione. Se continuerà così farà parte del futuro dell’Inter per molti anni.”

ICARDI - Gli avevo predetto che sarebbe stata una stagione difficile questa, perché l’anno scorso aveva segnato… troppi gol. Gli avversari hanno capito quanto è pericoloso e fanno di tutto per contenerlo, per questo motivo abbiamo bisogno che segnino anche altri giocatori. Ma Mauro è il miglior centravanti che abbiamo: tornerà come prima, noi crediamo in lui. Se è incedibile? Ausilio dice sempre che chi fosse interessato a fare un’offerta non deve presentarsi nemmeno, se non ha una montagna di soldi. Per noi è fondamentale: assieme a Perisic, Ljajic e Jovetic vogliamo formi il nucleo da tenere per il futuro”.


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