CASTEL VOLTURNO - Si fa in fretta a cercare la verità: come se fosse facile, in giorni come questi; come se venisse immediato, andarsi a districare in questo labirinto in cui è invece naturale perdersi, viaggiando tra l’Italia (la Torino granata) e la Spagna (Valencia) e poi divagando nell’attesa che accada qualcosa, perché dovrà pur succedere che arrivi «il calciatore importante» sognato da De Laurentiis.
IL CORAZZIERE - Il week-end, quando si gioca, va consumato nella tensione del ritiro, nell’attesa della partita, nella nevrosi di quell’ora e mezza che richiede attenzione e non induce in distrazioni: Nikola Maksimovic è il difensore che il Napoli vuole - e per il quale farebbe follie - però pure adesso dipende dal Torino, che sta sondando il mercato, che qualcosa ha scovato in Sud America (Luan Guarcia Teixeira del Vasco da Gama) ma che ha pure fatto sua un’idea partenopea (assumere informazioni sull’olandese Jeffrey Bruma del Psv). E’ qui la soluzione, in questa scelta che non può essere superficiale, nella certezza che il Toro deve ricevere dall’eventuale sostituto d’un calciatore ritenuto da Ventura fondamentale: poi sulle cifre si metteranno d’accordo e magari il «non lo vendo» di Cairo potrà ammorbidirsi, trasformarsi.
TANTI SOLDI - Perché il mercato non offre alcuna garanzia ed è umanissimo vacillare dinnanzi al pressing: il Napoli ha offerto diciotto milioni di euro, ci ha aggiunto anche qualche bonus pari ad altri due milioni; poi ha presentato una soluzione alternativa: volendo, si fa prestito adesso (a due milioni) e si definisce complessivamente l’operazione a giugno. Il Torino teme di ritrovarsi con un buco enorme in difesa, dunque resisterà almeno fino a quando non avrà scoperto un profilo alto che consenta a Ventura di avere l’organico ideale per allestire la propria difesa a tre.
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