Calciomercato, Santacroce: «Dopo il crac Parma, cerco una squadra che creda in me»

Il 29enne difensore ex gialloblù e Napoli ora è svincolato e si allena con il Modena: «Lavoro ogni giorno, convincerò gli scettici: sono in piena forma»
Calciomercato, Santacroce: «Dopo il crac Parma, cerco una squadra che creda in me»© LaPresse
Davide Palliggiano
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PARMA - La sveglia suona presto, molto presto. Alle 7 in auto da Parma a Modena per l’allenamento con la squadra di Crespo. Pranzo veloce e poi di nuovo in auto, direzione Mantova, dove lavora con un personal trainer. Fabiano Santacroce vuole dare un calcio alla sfortuna e presentarsi a testa alta davanti agli scettici. Faceva così, del resto, quando era considerato uno dei più promettenti difensori italiani e appellato il “Leoncino di Bahia”.

Di lui si accorse anche Pep Guardiola, che ne chiese informazioni per il suo Barcellona. Poi, però, qualcosa è andato storto: gli infortuni, anzi la sfortuna, si è accanita. Perché l’anno scorso, al Parma, ci si è messo di mezzo anche il crac societario, proprio quando stava tornando quello di un tempo. In più, a rovinare del tutto la sua rinascita, un altro infortunio, che non gli ha permesso di giocare negli ultimi due mesi di campionato, quando il mercato entra di fatto nel vivo.

Santacroce, come sta?

«Si tiene duro, mi alleno ogni giorno, ma con la testa sono chissà dove».

Pensa ancora al Parma?

«E’ stata un’annataccia. Più che di campo, si parlava di ciò che accadeva a livello societario. La squadra ne ha inevitabilmente risentito e sappiamo tutti com’è andata a finire».

Lo sente ancora Donadoni, ha visto cosa sta combinando con il Bologna?

«Con lui mi sono lasciato benissimo. Sono contento per i risultati che sta ottenendo con tutto il suo staff».

Il fatto di allenarsi in Emilia la tiene lontano da figlia e moglie (la conduttrice e showgirl Barbara Petrillo).

«Appena posso torno a Napoli, ma ultimamente le vedo poco. Mia moglie sa che devo allenarmi duramente se voglio tornare ad alti livelli».

Per alti livelli intende che lei stia escludendo un’esperienza all’estero.

«Non la escludo a priori, ma vorrei continuare a giocare in Italia o comunque in un campionato competitivo: non mi sento a fine carriera, posso ancora dimostrare tanto».

In molti dicono che lei sia uno fragile, però.

«E sono pronto a dimostrare il contrario, che non ho problemi fisici. La fortuna, prima o poi, dovrà girare anche per me».

Discorsi aperti ne ha?

«Un paio, ma ancora nulla di concreto. A Napoli ho imparato ad essere scaramantico,  quindi non aggiungo altro».

A proposito di Napoli. Includendo moglie e figlia, lei ha il resto del suo cuore lì.

«L’ho detto in passato, tornerei anche gratis, ma non perché ora è primo in classifica, credetemi. Col Napoli giocherei anche in Lega Pro».

Non ha provato a sentire qualche suo ex compagno, magari Hamsik?

«Con lui mi sento spesso, è un vero amico, ma siamo onesti: per tornare a certi livelli devo prima dimostrare di essere un giocatore affidabile e per questo mi ci vuole un’annata buona».

Stati Uniti, Cina, Emirati Arabi, ma lei è proprio sicuro di non voler andare lì? 

«Sicuro mai, ma ripeto: non sono a fine carriera e ho una voglia matta di spaccare il mondo». 


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