Calciomercato, Mourinho promette: «Tornerò presto». Il Manchester United nel futuro

Il tecnico torna a parlare dopo l'esonero dal Chelsea: «Per essere veramente felice ho bisogno di allenare»
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ROMA - "Tornerò presto. Il calcio è la mia vita". E' la promessa di José Mourinho, tornato a parlare per la prima volta dopo l'esonero dal Chelsea. Il tecnico portoghese, in un'intervista a GQ, spiega di voler tornare presto ad allenare perché solo così può dirsi "pienamente felice". "Non mi piace non lavorare -spiega- Posso avere la mia famiglia, gli amici, una vita tranquilla. Tutte cose che amo. Ma deve esserci anche il calcio. Non posso rinunciare ad alcuna di queste cose. Per essere completamente felice devo tornare ad allenare. Il calcio è il mio habitat naturale. Ho lavorato fin da quando posso ricordare e, da allenatore, lo faccio dal 2000". "Mi sono fermato la prima volta quando ho lasciato il Chelsea nel 2007 -aggiunge- per alcuni mesi sono stato fermo ed ora è la seconda volta che accade. Nessun dramma ma, sicuramente, tornerò presto". Negli ultimi giorni il nome di Mourinho è stato accostato a quello del Manchester United. Il tecnico non si sbilancia sul suo futuro anche se, ribadisce, "l'Inghilterra ormai è la mia casa". "Prima, con i bambini più piccoli, potevamo muoverci di più. C'è un momento, però, in cui si ha bisogno di stabilità. Ora non so dove mi porterà il calcio, perché in questo mondo non si sa mai. Ma, come famiglia, la nostra casa è a Londra".

FILOSOFIA MOU - Mourinho si sofferma poi sulla sua esperienza al Real Madrid: "Ho potuto sperimentare il calcio inglese, italiano e spagnolo. In tre grandi club come Chelsea, Inter e Real Madrid. Ho sempre detto di aver bisogno della competizione, ogni settimana. In Spagna ero in un club fantastico ma, di fatto, c'erano quattro partite l'anno, ed erano quelle contro il Barcellona. Le altre le vincevi tutte 4-0 o 5-0. Era facile fincere le partite, ma non il campionato. Perché dall'altra parte c'era una squadra che, come noi, vinceva e continuava a vincere. Per questo una volta ho vinto con 100 punti, ed un'altra volta ho perso con 91 punti. In Inghilterra puoi vincere il titolo con 75 punti, forse meno. Per questo ho bisogno di competizione".

LA STOCCATA - Mourinho non risparmia poi quella che appare come una tirata d'orecchie ai suoi ex giocatori al Chelsea: "Io voglio sempre vincere, per questo a volte mi trovo in conflitto con le persone che non hanno la mia stessa filosofia. Se vinco una volta, non mi accontento. Voglio vincere ancora. Se, ad esempio, sei in un club vincente, per vincere ancora devi destabilizzare i vincenti. Per creare instabilità devi levargli certezze, devi comprare nuovi giocatori, non farli sentire troppo a loro agio. E' facile rilassarsi ma, se non reagisci perché hai vinto un anno, è molto difficile che tu riesxca a farlo ancora".

NO AL REAL - Intanto, secondo quanto rivela il tabloid "The Sun", Mourinho avrebbe detto due volte 'no' a Florentino Perez per tornare sulla panchina del Real Madrid. Nella ricostruzione del tabloid britannico, dopo il suo licenziamento dal Chelsea, il Real Madrid avrebbe avvicinato il portoghese per testare la sua disponibilità a prendere in mano la squadra all'epoca, era metà dicembre, ancora sotto la guida di Rafa Benitez. Dopo l'esonero del tecnico spagnolo, Perez ha poi scelto Zinedine Zidane ma il francese "non era la prima scelta del presidente" che è tornato alla carica con Mourinho per cercare di convincerlo ad allenare il Real. Secondo il Daily Express, l'ex Chelsea avrebbe già avviato le trattative con il Manchester United, un club che ha sempre ammesso in cima alla litsa dei suoi sogni sportivi. Il pessimo andamento dei Red devils in questa stagione potrebbe accelerare il cambio di gestione, se non in corsa sicuramente a luglio e allora Manchester tornerà a vivere una delle rivalità più vivide degli ultimi anni: Mourinho contro Guardiola, ma questa volte nella stessa città.


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