Calciomercato Milan, rimpianto Aubameyang: «Vale 90 milioni»

Secondo la stampa britannica, l'Arsenal è pronto a spendere una cifra stratosferica per acquistarlo dal Borussia Dortmund. I rossoneri lo "regalarono" al Saint-Etienne nel 2011 per una manciata di milioni
Lo stadio "Do Dragao" è un valore aggiunto, uno stadio difficile da espugnare. Il Porto però viene da due sconfitte consecutive in Europa in casa: In Champions contro la Dinamo Kiev (0-2), in Europa League contro il Borussia Dortmund (0-1)© EPA
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LONDRA (INGHILTERRA) - Quando nel dicembre del 2011 il Saint-Etienne esercitò il diritto di riscatto del prestito di Pierre Emerick Aubameyang dal Milan per poco meno di due milioni di euro, probabilmente nessuno nel club rossonero poteva immaginare che la quotazione di quel ragazzo nel giro di pochi anni sarebbe arrivata a 90. Questa è infatti la cifra che l'Arsenal è disposto a mettere sul piatto per strappare l'attaccante originario del Gabon al Borussia Dortmund, secondo quanto rivela il quotidiano britannico Daily Mail. Arsene Wenger impazzisce per il 26enne, capace di segnare 29 gol in 31 partite disputate in questa stagione e in piena corsa per la Scarpa d'Oro. Un'esplosione che gli ha consentito di guadagnare il premio come miglior calciatore africano del 2015.

CRESCITA COSTANTE - Ma quello che più colpisce è l'evoluzione tecnica di questo formidabile attaccante, che nelle ultime due stagioni si è progressivamente trasformato in un cecchino infallibile in area di rigore: in questa edizione della Bundesliga ha segnato tutti i 22 gol calciando dall'interno dell'area di rigore. Quindici sono le reti segnate di destro, cinque di sinistro e due di testa. Numeri e qualità che a Londra non sono passate inosservate.

 In vista della campagna estiva, quando l'Arsenal potrà spendere un budget di 135 milioni di sterline (pari a circa 175 milioni di euro), Wenger lo ha messo in cima alla lista dei desideri, addirittura prima di Benzema. L'allenatore dei Gunners crede in lui ed è disposto a fare follie. Al contrario dei dirigenti rossoneri che lo lasciarono partire quattro anni e mezzo fa.

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