ROMA - Allegri ha votato Pioli, ma alla fine s’è seduto lui sulla panchina d’oro. Pioli, con 7 voti, è arrivato secondo, s’è piazzato alle spalle del tecnico campione d’Italia. È stato comunque un ottimo risultato, un riconoscimento al lavoro svolto l’anno scorso, al terzo posto conquistato con il bel gioco. A Pioli resta la panchina della Lazio, ma il futuro è sempre più un rebus. L’Europa potrebbe non bastare per la conferma. Nel weekend il tecnico e il diesse Tare hanno parlato di scenari.
La speranza, da sola, non basta. Pioli, sabato scorso, aveva risposto in modo piccato relativamente al futuro: «Stiamo tirando le somme troppo in anticipo, stiamo parlando del futuro troppo presto. Ci sono obiettivi ancora da raggiungere, poi ognuno tirerà le somme che preferirà». Le somme le tirerà la società, ma le tirerà anche l’allenatore, l’ha detto chiaramente. Sono cambiate tante cose rispetto all’anno scorso: sono cambiate in campo, nello spogliatoio, nei rapporti tra dirigenti e tecnico. Pioli è stato vicino all’esonero a dicembre, poi ha salvato la panchina. In campionato non c’è mai stata la svolta sperata, lo sta tenendo a galla l’Europa.
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