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NAPOLI - Ufficialmente, il problema non si pone. Il 26 febbraio scorso, a Milano, in occasione dell’assemblea di Lega, a Milano, Aurelio De Laurentiis ha ricordato: «Sarri ha un contratto di un anno con me, con quattro opzioni per gli anni successivi. Sta unilateralmente a me, entro un determinato mese di ciascun anno solare, poter esercitare l'opzione e confermargli il contratto a compensi predeterminati.
Il diritto di opzione va esercitato entro e non oltre il termine X, non mi ricordo se è il 31 marzo, il 30 aprile o il 15 maggio, non ricordo». In realtà, il presidente ricorda benissimo quale sia la prima scadenza: 30 aprile 2016.
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E tuttavia, il tempo passa e la situazione ristagna. L’avvocato Pellegrino, agente di Sarri, in questi giorni ha ribadito che la priorità del tecnico è il duello scudetto con la Juve e ci mancherebbe altro.
Però, c’è un però. E si chiama Milan. Perché Sarri, suo malgrado, in queste ore è entrato nel tourbillon rossonero fra Mihajlovic che nega recisamente propositi di addio a fine stagione; Berlusconi che, prima del Sassuolo, aveva chiesto a Sinisa di vincere tutte le partite per guidare i rossoneri anche nella prossima stagione e Di Francesco che, secondo Squinzi, è pronto allenare qualunque grande, Milan compreso, ma il Sassuolo farà di tutto per trattenerlo. E, la prima alternativa a Di Francesco, in casa Milan si chiama Sarri. Ecco perché, prima il Napoli chiude la pratica rinnovo di Sarri e meglio è. Per il Napoli e per Sarri.