Napoli, da Koulibaly a Gabbiadini: la classe '91 è d'oro

E poi anche Allan, Jorginho e Ghoulam: un’annata speciale per progettare il terzo scudetto
Antonio Giordano
3 min

NAPOLI - Questa è una scuola (e mica solo di pensiero), perché quelli della classe ‘91 hanno il talento che sgorga abbondante, ed un futuro che tinteggiato d’azzurro. Questa è una squadra in cui c’è materia grigia ed anche piedi buoni: la chiameranno la meglio gioventù, senza sbagliarsi, perché in quest’annata doc c’è di tutto, la fisicità, l’eleganza, l’atletismo, la tecnica, il respiro tattico, il furore agonistico.

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IL MIX. Oltre Insigne, c’è un Napoli che trasmette la propria idea di calcio, quello che va definito progetto, perché ciò che adesso corre verso un sogno e la strategia d’un passato - recente - sviluppato con pazienza, con intelligenza, con investimenti mirati, anche sontuosi. E’ del ‘91 (ma di novembre) Manolo Gabbiadini, l’unico che non riesca a brillare di luce propria, perché chi ha davanti a sé Gonzalo Higuain si ritrova con qualche chanches in meno: ma le statistiche aiutano a leggere «dentro» le stagioni ed un attaccante che in Europa League segna ogni novantadue minuti ed in campionato ogni 137 ha fatto quel che ha potuto.

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IL MURO. La classe, e non banalmente, è di ferro: basta dare un’occhiata a Kalidou Koulibaly, che ha una massa muscolare impressionante e l’ha combinata con una rapidità devastante. Viene pure lui dal ‘91, è stato voluto tenacemente dal Napoli di Benitez che nel gennaio del 2014 s’è portato avanti, ha giocato d’anticipo sulla concorrenza, è andato in Belgio ed ha acquistato dal Genk questo «muro» poi inserito in difesa nell’estate successiva.

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