Calciomercato, trionfo Juventus: i suoi ragazzi come i grandi!

Il Viareggio torna nella bacheca bianconera quattro anni dopo l’ultimo exploit in Versilia
Calciomercato, trionfo Juventus: i suoi ragazzi come i grandi!© LaPresse
Fabio Massimo Splendore
5 min

INVIATO A VIAREGGIO - La Juve fa brillare i gioielli di famiglia. La Viareggio Cup torna nella bacheca bianconera quattro anni dopo l’ultima vittoria e corona un ciclo di successi senza eguali nella kermesse internazionale in Versilia. Negli Anni Duemila la società bianconera ha costruito il suo attuale record di 9 successi, condiviso con il Milan raggiunto proprio dopo la finale di ieri, inanellandone sette tra il 2003 e questa ultima edizione. Gli ultimi due di questi successi 2012 e 2016 - sono da ascrivere alla presidenza Agnelli con la conduzione tecnica di Beppe Marotta e Fabio Paratici; come la Coppa Italia Primavera del 2013. E all’orizzonte c’è il sogno del Triplete visto che Fabio Grosso e i suoi ragazzi sono in corsa per lo scudetto e la Coppa Italia (la Juve è in finale con l’Inter).

MARCHIO DOC - Dicevamo, dieci anni di trionfi: perché vincere fa parte del dna della Juve. E dieci anni che, proprio attraverso le edizioni vinte a Viareggio, aprono una galleria di ragazzi diventati professionisti in serie A. E qualcuno anche a grandi livelli: basta pensare a Cassani, Marco Brighi, Mirante, Konko, Criscito, Marchisio, De Ceglie, Giovinco, Ekdal, Immobile, Fausto Rossi, per rendersi conto di quanto la Juventus con il suo vivaio si sia alimentata il serbatoio della prima squadra e abbia alimentato il calcio italiano. Da questa squadra che ha vinto ieri a Viareggio - trionfo festeggiato dalla Juve di oggi e di ieri come dicono i tweet sparsi di Allegri, Bonucci e Del Piero che lo vinse nel 1994 contro la Fiorentina - comincia a prendere forma il lavoro di gestione del settore giovanile fatto da Beppe Marotta e in maniera ancor più vicina ai ragazzi, da Fabio Paratici: il ds ieri era allo Stadio dei Pini con Federico Cherubini, Gianluca Pessotto, Claudio Sclosa e tutto lo staff.

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Lirola, Macek, Kastanos, Vadalà, Pozzebon, Di Massimo, saranno auspicabilmente i campioni di domani, con quelli che non c’erano perché nelle nazionali giovanili come Audero, Romagna e Favilli, gli infortunati come Muratore e Clemenza, che il suo Viareggio lo ha finito contro il Milan. Avranno ancora strada da fare, questo sì. E il presidente Agnelli, schieratissimo sul fronte delle seconde squadre, di cui poco gradisce il silenzio che lo permea, questa strada vorrebbe abbreviargliela costruendo un percorso più probante e virtuoso rispetto a un campionato che appare troppo staccato dagli standard internazionali come quella Primavera.

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FILOSOFIA VINCENTE - La Juve, questa Juve, guarda più che mai ai giovani: anche stranieri quando c’è da sgrezzarli in casa: in questa squadra campione a Viareggio ci sono francesi, spagnoli, ciprioti cechi, italo argentini, italo camerunensi. E giovani preferibilmente italiani se c’è immetterli subito nel circuito della prima squadra: come è stato per Sturaro, come sarà per Mandragora. O potrebbe essere per Sensi, che a giugno andrà a Sassuolo e potrebbe ripercorrere l’iter di relazioni instaurato per Zaza e Berardi.

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Tutto intorno, da Leali a Brignoli, Vitale, Cerri, Rosseti, Padovan, tanti ragazzi che crescono in prestito e che dal serbatoio del vivaio bianconero sono passati. La Juve costruisce giovani e vince. Il futuro è segnato e tra i club che lo stanno perseguendo con convinzione non è un caso che ci sia la società di Andrea Agnelli.

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