Da Bonucci a Higuain, poca chiarezza

A volte nel calcio servirebbe anche buon senso, non solo stangate
Da Bonucci a Higuain, poca chiarezza© ANSA
Pasquale Salvione
3 min

NAPOLI - Vogliono stangare Higuain. Vogliono avvelenare il finale di un campionato che finora è stato bello, corretto, elettrizzante, entusiasmante, ricco di sorprese e colpi di scena. Vogliono fermare il grande protagonista della stagione, forse il migliore giocatore di tutta la Serie A. Oggi arriverà la pesante squalifica del giudice sportivo dopo la bufera di Udine, quattro giornate di stop che inevitabilmente condizioneranno la corsa per lo scudetto e per il secondo posto. Il Pipita ha sbagliato e su questo, chiariamolo, non ci sono dubbi.

La sua rabbia dopo l’espulsione, quelle parole urlate e quelle mani appoggiate sul petto dell’arbitro Irrati sono errori che un campione del suo calibro non può commettere. Nello stesso tempo, però, la sanzione che è in arrivo, per dirla in gergo arbitrale, non sembra avere quell’uniformità di giudizio tanto invocata.

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I tifosi del Napoli urlano allo scandalo, si sentono defraudati del loro fuoriclasse nel momento chiave della stagione e soprattutto non si sentono tutelati come la Juve. Il testa a testa (anche se senza contatto) fra Bonucci e Rizzoli nel derby con il Torino e le imprecazioni di Zaza dopo un rigore non dato nella sfida con l’Empoli, sono diventati ieri esempi troppo caldi per non far gridare all’ingiustizia subita. Higuain è considerato, nonostante la sua grande carica agonistica che spesso lo porta a protestare con gli arbitri e con i compagni, un giocatore sostanzialmente corretto in campo: fino a domenica aveva subito un solo cartellino giallo in campionato e da quando è arrivato a Napoli non era mai stato espulso. A volte nel calcio servirebbe anche buon senso, non solo stangate.

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