Mazzola esclusivo sull'Inter: «Mancini? Spero resti, ma il Real lo tenta. Ripartiamo da Icardi e si prenda Tourè»

L'ex fuoriclasse ha fatto il punto della situazione sul momento in casa Inter. La Champions League non è ancora sfumata per Mazzola e la squadra dovrà provarci fino all'ultimo a raggiungere il terzo posto.
Mazzola esclusivo sull'Inter: «Mancini? Spero resti, ma il Real lo tenta. Ripartiamo da Icardi e si prenda Tour軩 LaPresse/Spada
Marco Gentile
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MILANO- Sandro Mazzola è una bandiera storica dell’Inter. L’ex fuoriclasse nato a Torino 73 anni fa, ha legato tutta la sua carriera ai colori nerazzurri con cui ha vinto 4 Scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Mazzola ha messo a segno 160 reti in 565 presenze con l’Inter, ed è stato anche un perno della Nazionale Italiana con cui si è laureato Campione d’Europa nel 1968 e vice Campione del Mondo nel 1970 , realizzando 22 gol in 70 gettoni con la maglia azzurra. In esclusiva per il nostro sito, Mazzola ha parlato del momento della squadra nerazzurra, del futuro della società, dell’operato di Eric Thohir, di mercato e del futuro di Roberto Mancini che non è così sicuro di restare anche nella prossima stagione.

Mazzola, come valuta la stagione dell’Inter? “Abbastanza deludente: le darei un voto compreso tra il 5 e il 6. Mi aspettavo molto di più pensavo si attestasse su un sette ma non è stato così”

La partita contro il Torino ha messo a nudo le carenze caratteriali della squadra. Dov’è secondo lei il problema? “Secondo il mio parere, Mancini ha dato una mentalità ai suoi uomini che fino ad un certo punto della stagione l’hanno seguito. Poi, vedendo i risultati positivi, forse hanno pensato di poter giocare sempre nelle stesso modo ma i frutti non sono più arrivati”.

La Champions League è ormai sfumata: si può parlare di stagione fallimentare? “Io credo che sia obbligatorio, da parte della società e della squadra, dare un segnale forte ai tifosi dell’Inter: la Champions League è ancora possibile e bisognerà provarci fino alla fine. Fino a quando la matematica non condanna c’è speranza. Dovrà essere bravo Mancini ad entrare nella testa dei giocatori per convincerli a fare questo”.

Quali sono, se ci sono, le colpe della società? “Non vedo colpe da parte della società, perché a mio modo di vedere ha lavorato in modo ottimale”

Quali sono le colpe di Mancini e dei giocatori? “Nel calcio non ci si può accontentare e bisogna sempre cercare di fare qualcosa in più altrimenti gli altri ne approfittano. Io non credo che Mancini abbia commesso degli errori clamorosi, per come lo conosco. L’unica cosa che gli imputo è che forse ha dato per scontato che continuando a giocare come ad inizio stagione avrebbe portato sempre dei benefici. La squadra poteva e doveva dare qualcosa di più in termini di gioco”.

Mancini resterà anche nella prossima stagione? “Da quello che si sente pare di no. Io tenterei di farlo restare perché conosce il gruppo, pregi e difetti. Io mi auguro che resti anche se le voci dicono diversamente”.

Queste voci parlano di Real Madrid… “In giro si sentono delle voci, anche se bisogna vedere se è vero o non è vero (ride; ndr). Si parla anche di Real Madrid ma bisogna vedere il progetto della società e di Thohir ma soprattutto cosa c’è nella testa del Mancio: se lui reputa che questa squadra, nella prossima stagione, potrà dare ancora tanto allora resterà. Io comunque mi auguro che resti per continuare il suo lavoro”.

Lei sogna, un giorno, un ritorno di Moratti all’Inter? “Moratti vuol dire Inter, almeno per me e per la mia generazione. Se un giorno tornasse Presidente dell’Inter sarebbe sempre un punto di riferimento per tutti dai tifosi a chi lavora nella società”.

Dove può essere migliorata la rosa in sede di mercato: “Io credo che la rosa sia molto valida, non credo serva nulla di particolare a meno che si possa arrivare ad almeno grande campione. Ci vuole un comandante in mezzo al campo, quello sì”.

A proposito di centrocampo: si parla di Yaya Tourè, le piacerebbe vederlo all’Inter? “Direi di sì, è un centrocampista molto valido: non sarebbe affatto male”.

Si priverebbe del capitano Mauro Icardi anche di fronte ad un’offerta di 40 milioni di euro? “Io non mi priverei mai di Icardi, è un punto di riferimento. Lui va supportato: se viene servito a dovere e se arrivano i cross la butta dentro. Bisogna per forza di cose ripartire da Icardi”.

 

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