© LaPresseMILANO - Caso Bacca. E non solo perché il colombiano ha segnato soltanto un gol nelle ultime sette giornate di campionato. Il Milan non ha gradito né quanto l’attaccante ha detto prima della gara con la Juventus, ovvero il suo disaccordo per il lungo ritiro («Rientravamo dalla nazionale, volevo passare più tempo con la famiglia»), e nemmeno la sua prestazione in campo: troppo anonima, a differenza del resto dei compagni, che hanno comunque mostrato una reazione. Per quanto è stato pagato la scorsa estate (30 milioni di euro), per il profilo internazionale, per l’esperienza, Bacca dovrebbe essere uno dei trascinatori. Invece, fermi restando i gol (16 compresi i due in Coppa Italia), ha sempre dato l’impressione di giocare innanzitutto per se stesso, più che per la squadra.
UN SACRIFICIO PER I CONTI - In prima fila, come noto, c’è il Bayern, con Ancelotti, che lo avrebbe già voluto al Real Madrid, a spingere. E poi, occhio alla Premier, con le due squadre di Manchester e l’Arsenal sempre a caccia di grandi bomber. Insomma, se sul tavolo finissero più dei 30 milioni investiti la scorsa estate, allora il Milan accarezzerebbe davvero l’idea di una cessione. Un’idea, non del tutto nuova, sarebbe Pavoletti, già in doppia cifra con il Genoa, nonostante gli infortuni. Preziosi ha già fissato un prezzo, 18 milioni di euro.
PAVOLETTI: «GENOA, SOGNO LA NAZIONALE»
Leggi l'articolo completo sul Corriere dello Sport-Stadio in edicola