TORINO - Ci sono storie scritte dal destino. Come quella che alla fine porterà Domenico Berardi alla Juve. Tutto sta andando secondo un percorso concordato, perché a giugno finisca in quel modo: con il fantasista che saluterà il Sassuolo per mettersi la maglia bianconera. Dicevamo il destino. Era il 2006. Già, dieci anni fa. Domenico Berardi e la Juve si sfiorarono per la prima volta allora (...) per ragionare su un trasferimento a Torino. Ma la leggenda narra che a Domenico scapparono le lacrime. Non voleva lasciare casa, separarsi da papà Luigi e mamma Maria.
JUVE, PRESO BERARDI: 25 MLN AL SASSUOLO
DAL CALCETTO AL SOGNO. Domenico sceglie di restare a casa, scala le categorie, carattere non facile, chiuso - dicono - tipico di chi sente più l’influsso dei monti della Sila che del pur vicino mar Jonio. Ma con il pallone tra i piedi incanta. Un passaggio al Rossano, il ritorno al Castello, poi arriva il Cosenza ma il cambio societario nella stagione 2009-2010 complica tutto. Domenico, quasi sfiduciato, decide di andare a Modena a trovare il fratello Francesco e una partita di calcio a 5 gli cambia la storia personale. Fa meraviglie, un amico di Francesco gli dice di conoscere Luciano Carlino, che lavora al settore giovanile del Sassuolo dove il responsabile è Gianni Soli. E che varrebbe la pena parlare con lui. C’è il provino, va bene e così comincia la favola.
Il 25 settembre 2013, a 19 anni, fa l’esordio in A contro il Napoli (1-1). La prima rete in A, arriva pochi giorni dopo, il 6 ottobre, nella sconfitta 3-1 col Parma: il rigore del momentaneo 1-1 è suo. Ma prima dell’esordio e del gol era successo qualcosa: il 2 settembre, ultimo giorno del mercato d’estate, la Juve chiuse l’accordo con il Sassuolo per uno scambio di comproprietà a 4,5 milioni: Luca Marrone in Emilia e Domenico Berardi in bianconero, restituito però subito in prestito. Da quel settembre 2013 Domenico è entrato in orbita Juve e l’abbraccio bianconero non lo ha più mollato.
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