Calciomercato: cessione Milan, poche ore alla verità

I cinesi preparano l'offerta, conference call decisiva per il futuro societario del club. Intanto la Wanda si chiama fuori, tutto conferma le nostre anticipazioni
Calciomercato: cessione Milan, poche ore alla verità
Pasquale Campopiano
5 min

ROMA - Il Milan questa sera scende in campo (per la prima volta con Brocchi in panchina) a Genova contro la Samp, ma la partita più importante la giocherà a Roma tra poco meno di 24 ore. Domani mattina, infatti, in un luogo top secret della capitale, nella sede di un noto studio legale romano, si terrà la conference call decisiva che potrà stabilire le sorti future del club di via Aldo Rossi. Da una parte i legali della Finivest in rappresentanza del patron Silvio Berlusconi; dall’altra, in collegamento video dalla 43esima di New York, Sal Galatioto, l’advisor americano scelto dalla cordata cinese interessata per presentare l’offerta di acquisto del club rossonero. A mediare, per i primi, i rappresentanti legali dello studio romano; per i secondi, lo stretto collaboratore di Galatioto, un suo ex alunno esperto in finanza residente in Italia che fa da trait d’union in tutta l’operazione.

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APPUNTAMENTO CRUCIALE – Appuntamento a Roma, dunque, alle prime luci del mattino di domani lunedì 18 aprile, come anticipato da corrieredellosport.it nei giorni scorsi. La GSP di Salvatore Galatioto, conclusa la fase di due diligence e tutta l’analisi finanziaria della cosa rossonera, con tutta probabilità presenterà l’offerta per l’acquisto del 70% delle quote azionarie del Milan, per una cifra vicina ai 500 milioni di euro. Il restante 30%, che è un pensiero fisso della cordata cinese, che vuole il 100% del Diavolo nel giro di un anno, sarà valutato circa 200 milioni e inserito nella trattativa per poi essere rilevato entro la fine della prossima stagione, cifra totale 700 milioni di euro. Il quadro è chiaro e delineato: i cinesi vogliono tutto il Milan e hanno già un piano di rilancio pronto, con l’obiettivo di raggiungere l’ambiziosa cifra di 300 milioni di euro di fatturato legato a contratti di partnership e sponsorizzazioni in giro per il mondo, soprattutto in Oriente.

L’altro anello della catena, quello più importante, è Silvio Berlusconi: il patron è combattuto dopo 30 anni di presidenza. Prendere, o meglio tenersi un Milan in declino, oppure lasciare. Il cuore o la ragione, non c’è alternativa. Dipenderà tutto da lui, sarà lui a scrivere la parola fine in un caso o nell’altro a questa storia.

I RETROSCENA DELL'AFFARE: LA NOSTRA ANTICIPAZIONE 

MA CHI SONO QUESTI I CINESI – Tre indizi fanno una prova. Le nostre fonti parlano del sesto uomo più ricco della Repubblica Popolare Cinese, a capo di un impero finanziario fondato su internet e sull’energia rinnovabile e in questo caso punto di riferimento di una cordata di investitori interessata all’acquisto del Milan: l’identikit, svelato lo scorso venerdì dal corrieredellosport.it, porta a Robin Li, tycoon cinese, classe 1968, patrimonio finanziario stimato di 14, 1 miliardi di dollari (fonte Forbes); co fondatore del motore di ricerca Baidu e magnate del food delivery e dell’e-commerce offline in Cina. Il secondo indizio è il silenzio-assenso del Milan ( e di Fininvest), che un mese fa aveva aperto alla possibilità di potenziali altri investitori dalla Cina oltre al fantomatico mister Bee, e, ad oggi, dopo le nostre anticipazioni, non smentisce. Il terzo indizio è quello che restringe il cerchio: nel tardo pomeriggio di ieri la Wanda, gruppo finanziario cinese che era stato pronosticato da qualcuno come possibile acquirente del Milan, ha smentito con un comunicato: "In relazione all'articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica, Wanda Group vuole chiarire che non esiste nessuna trattativa, nessun coinvolgimento e nessun piano di acquisto del Milan". Tutto porta a quanto anticipato in questi giorni, appuntamento, dunque, a domani. Sarà una giornata cruciale, per il futuro del Milan.

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